‘Bullismo…oggi’,
lo sport come
antidoto ai soprusi
Nella foto, Luca Massaccesi e Daniele Sterrantino; sotto, il pubblico della serata.
Ottavo evento del ciclo di incontri Sport & cultura organizzato dal’A.C. Crema 1908, Bullismo… oggi ha visto sedere al tavolo dei relatori Luca Massaccesi e Daniele Sterrantino: il primo è campione di Taekwondo e dal 2014 segretario generale dell’Osservatorio nazionale bullismo e doping (Onbd); il secondo avvocato partner dello studio legale e di consulenza Ius Firm nonché uno dei fondatori dell’Onbd.
“Il 20% dei ragazzi viene bullizzato con cadenza settimanale – ha spiegato Massaccesi – fra i 14 e 21 anni la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali sono i suicidi. Lo sport in questo è fondamentale perché riesce a far fronte a determinati problemi, non lavora solo sul corpo ma anche sulla mente e aiuta ad affrontate le paure di tutti”. Anche per questo sono numerosi i testimonial sportivi che collaborano con l’Osservatorio, “perché è l’esempio dello sport a essere edificante”.
Fase critica per un po’ tutti i ragazzi è l’adolescenza. Lì hanno spesso origine i fenomeni di bullismo, gli scompensi che rischiano di rimanere un grave peso insopportabile più avanti nel tempo. “Il primo passo – ha aggiunto Sterrantino – è innanzitutto trasmettere la consapevolezza del fenomeno del Bullismo. Nasce innanzitutto dal desiderio di essere accettati, la necessità del bullo è infatti quello di sentirsi importante, spesso i genitori sono disattenti e gli insegnanti senza stimoli e delegittimati. Per questo è fondamentale stabilire dei ruoli, anche nel fare calcio, ad esempio, il ragazzo non vede solo il 4-4-2 ma soprattutto l’esempio. Dire che il bullismo non riguardi il proprio figlio è quanto ti più sbagliato esista. La consapevolezza è il primo passo”.
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