L’Arte Campanaria tradizionale
diventa Patrimonio dell’Unesco

Il Comitato Intergovernativo per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale, nell’ambito del suo 19º congresso in Paraguay, ha proclamato l’estensione all’Italia del riconoscimento Unesco dell’Arte Campanaria tradizionale come elemento del Patrimonio Culturale Immateriale.
Ufficialmente l’Arte Campanaria tradizionale, già iscritta nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale della Spagna nel 2022, è stata riconosciuta patrimonio culturale immateriale dell’umanità da parte dell’Unesco, anche per l’Italia.
Un patrimonio che esprime un insieme di componenti materiali ed immateriali, che vanno dalle tecniche di suonata delle campane, alla loro realizzazione, fino alle strutture architettoniche delle storiche celle campanarie e dei Campanili. Questo patrimonio rappresenta l’universalità e il valore condiviso di una tradizione che accompagna da secoli il tempo della festa, unendo generazioni e culture nel melodioso suono delle campane.
Una bellissima notizia per il territorio cremasco, che vanta una tradizione dell’arte campanaria grazie anche alla presenza della fonderia Allanconi che dal 1382 tramanda questa importante arte di fondere campane di generazione in generazione.
“L’arte campanaria – ha affermato il sindaco di Ripalta cremasca Aries Bonazza – è un’eccellenza sul nostro territorio; noi abbiamo sempre fatto tantissimo per sponsorizzarla, tanto che abbiamo creato una sezione dedicata al museo civico del Sant’Agostino. Il riconoscimento dell’Unesco è sicuramente un riconoscimento prestigioso per tutto il territorio”.
“E’ con tantissima gioia e con un pizzico d’orgoglio – dichiara Emanuele Allanconi della Fonderai Allanconi di Bolzone, frazione di Ripalta cremasca – che possiamo dire che ufficialmente l’arte campanaria tradizionale è stata riconosciuta patrimonio culturale immateriale dell’umanità da parte dell’unesco. La nostra famiglia sta portando avanti ancora questa tradizione dal 1382, quindi siamo felicissimi che tutto questo bagaglio culturale, di esperienze e conoscenze, siano state finalmente riconosciute ed entrino a far parte di questo mondo Unesco che cercherà sempre di più di salvaguardarle e di valorizzarle. Da parte nostra abbiamo sostenuto come potevamo questa pratica insieme alla Federazione nazionale suonatori di campane e ad altre fonderie storiche italiane e tutto il mondo dei campanari che si preoccupano che le campane continuino a suonare. Il fatto che tutto questo sia stato riconosciuto ha un valore grandissimo per la nostra fonderia, per tutto il territorio cremasco e per tutte le persone che hanno a cuore questa arte, affinchè queste conoscenze non vengano disperse”.
Sabrina Grilli