Cultura

Da Crema, Arci e Anpi:
“Si fermino le armi”

Un’altra serata dedicata alla pace a Crema quella di ieri, questa volta presso il Circolo Arci San Bernardino, dallo scorso ottobre anche sede di Crema dell’Anpi, che ha organizzato l’incontro dal titolo Fermati Piero, fermati ora! – Le ragioni della pace contro la logica della guerra, al quale hanno partecipato Albertina Soliani, presidente dell’Istituto Cervi di Gattatico (RE), vicepresidente nazionale Anpi e già Senatrice della Repubblica dal 2001 al 2013, nonché fondatrice dell’Associazione per l’Amicizia Italia-Birmania, ed il presidente provinciale Anpi, già sindaco di Cremona, Giancarlo Corada.

La serata moderata da Davide Villani del direttivo Arci San Bernardino, dopo le note di Giò Bressanelli che ha interpretato La Guerra di Piero, ha visto anche l’intervento di Giorgio Cardile, assessore comunale alla cultura e alle politiche giovanili, che nel suo saluto ha ricordato l’importanza degli organismi internazionali, il ruolo di un’Europa forte e il tema della pace che deve tornare principale nell’agenda politica.

Di antifascismo, difesa e attuazione del dettato costituzionale ha parlato Corada, mettendo al centro la pace, per una visione del mondo diversa, nell’ottica di una nuova Helsinki che all’epoca, nel 1975, limitando la corsa alle armi nucleari pose le basi per la fine della guerra fredda. “Noi come Anpi, chiediamo la cessazione immediata delle violenze a Gaza e in Ucraina – ha concluso Corada – fermiamoci, prima di arrivare al disastro totale”.

Un intervento pacato quanto appassionato, di grande qualità nei contenuti, quasi una lezione magistrale quello di Albertina Soliani, pedagogista di estrazione cattolica, con una lunga esperienza parlamentare, ed un costante impegno a favore della promozione della pace e dei diritti umani. Per l’ex senatrice parlare di guerra e di pace, rappresenta l’essenza della convivenza, trattandosi di argomenti squisitamente politici, che richiedono l’attivazione di tavoli ad ogni livello.

“Oggi più di ieri è essenziale la politica – dice la presidente dell’Istituto Cervi – non sarà perfetta, ma è l’unica cosa che l’umanità produce per poter governare insieme la convivenza umana”. E prosegue sottolineando come “la sintesi morale delle nostre preoccupazioni, ci porta dritti verso la richiesta di un cessate il fuoco”.

Per Soliani, non basta però fare solo buona amministrazione, occorre fare di più, tornare all’arte della Politica, che permette la convivenza di pace, e che si traduce nella cura del creato, l’attenzione alle migrazioni, i temi presenti nella nostra Costituzione, “bussola morale, politica, culturale”, cercando il compromesso ed evocando l’immagine del “riconoscimento reciproco della sofferenza, negli occhi dell’altro”.

Citando un recente intervento a Reggio Emilia di don Giuseppe Dossetti, nipote dell’omonimo deputato democristiano, Albertina Soliani ricorda come “La pace si costruisce con la pace, ma bisogna trovare gli strumenti, che sono politici, sociali, culturali, dobbiamo costruire, politica, democrazia umanità”. Il richiamo alla politica, quella alta, torna ad echeggiare ancora nelle parole di Albertina Soliani, anche nel saluto ai cremaschi Cinzia Fontana e Gianni Risari, ex parlamentari del territorio, ma la chiusura è per i giovani e la formazione: “Scuola, cultura e arte creano le condizioni per la pace”, conclude Albertina Soliani ricordando le poesie “Ed è subito sera” di Salvatore Quasimodo e “Soldati” di Giuseppe Ungaretti.

Ilario Grazioso

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