Cultura

Oltre 50 persone per 'La Pieve di P. Pignano nella storia e nell'arte'

Sabato, all’interno della parrocchiale di San Martino a Palazzo Pignano alla presenza di oltre cinquanta persone, hanno avuto inizio i lavori della giornata di studi dedicata alla Pieve di Palazzo Pignano nella storia e nell’arte organizzata dalla Società Storica Cremasca in collaborazione con la Pro Loco di Palazzo Pignano.

Il presidente della Società Storica Cremasca, Matteo Facchi, dottore di ricerca in storia dell’arte, ha ringraziato le molte persone e istituzioni che hanno reso possibile l’iniziativa dando la parola al parroco, don Benedetto Tommaseo che ha offerto il locali per il convegno e per il buffet oltre che consentire agli studiosi la consultazione dell’Archivio parrocchiale nei lunghi mesi di studio necessari alla preparazione dell’evento. Ha poi preso la parola l’assessore alla Cultura del Comune di Palazzo Pignano, Francesca Sangiovanni, anch’essa storica dell’arte. Facchi ha poi ringraziato il presidente della Pro Loco di Palazzo Pignano, Giuseppe Giuliano per il grande aiuto profuso nel sostenere e nel pubblicizzare l’iniziativa, e nell’organizzare la visita guidata gratuita alla Villa Marazzi di Palazzo Pignano di cui ha potuto usufruire il pubblico al termine del convegno. Infine Facchi ha dato la parola a Ombretta Cè, presidente del Lions Club Crema Gerundo che ha sostenuto l’iniziativa convinta della sua importanza e validità scientifica.

Ha quindi avuto inizio il fitto programma che prevedeva l’intervento di ben dodici relatori! Valerio Ferrari, raro esempio di studioso che riunisce competenze di storico e di naturalista, ha illustrato le vicende del territorio di Palazzo delle più antiche ere geologiche fino alla centuriazione romana. Ha poi preso avvio la sessione dedicata all’archeologia presieduta dalla dott.ssa Nicoletta Cecchini della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, che ha visto Furio Sacchi e Luca Polidoro  archeologi dell’Università Cattolica di Milano) presentare i risultati della recente campagna di scavi della villa tardo antica. Marilena Casirani, archeologa e massima studiosa di Palazzo Pignano, ha poi illustrato la rotonda paleocristiana e il suo fonte battesimale.

Si è passati all’età medievale, sessione presieduta dallo storico dell’arte Arturo Calzona, ordinario dell’Università di Parma, che ha visto l’intervento di Cesare Alzati, storico della chiesa dell’Università Cattolica di Milano, che ha illustrato l’organizzazione di diocesi e patriarcati nell’Italia settentrionale fra l’età tardoantica e l’alto medioevo. È quindi seguito uno degli interventi più apprezzati dal pubblico, quello del prof. Aldo Settia, storico, emerito dell’Università di Pavia, che ha illustrato le vicende del territorio cremasco dall’età longobarda fino al XII secolo fornendo nuove e interessantissime interpretazioni.

Dopo il buffet ospitato nei locali della parrocchia e fornito dalla Pro Loco di Palazzo Pignano grazie anche al contributo di eccellenti produzioni locali di formaggi e salumi sono ripresi i lavori con gli interventi di Simone Caldano (Università di Pavia) e Giorgio Milanesi (Università di Parma), storici dell’architettura che hanno inserito la chiesa di San Martino a Palazzo Pignano nel contesto dell’architettura romanica dell’Italia settentrionale, proponendo una nuova datazione al 1125-50 circa.

Infine si è giunti all’età moderna, sessione presieduta da Edoardo Villata, docente di storia dell’arte all’Università Cattolica di Milano, seguito da Matteo Facchi che ha offerto una panoramica sulle opere d’arte dal Quattrocento al Novecento presenti nella chiesa, sia quelle originarie, sia quelle giunte da chiese soppresse come il Compianto di Agostino de Fondulis. Il restauratore Paolo Mariani ha poi illustrato i lavori da lui condotti sugli affreschi absidali di primo Seicento lo scorso anno, in particolare con la ricollocazione del volto dell’Annunciata che era stato strappato negli anni Sessanta. Da ultima Stefania del Nero Formenti, storica dell’architettura, ha illustrato i pesanti lavori di rifacimento e restauro che nel corso del Novecento hanno definito l’aspetto della chiesa che possiamo ammirare oggi.

Il presidente della Società Storica Cremasca ha poi chiuso l’impegnativa, ma proficua giornata di studi, assicurando l’impegno dell’associazione a pubblicare gli atti entro la primavera dell’anno prossimo, auspicando di trovare il sostegno di sponsor e mecenati che credano che investire nella ricerca abbia ricadute positive per il territorio.

La giornata si è quindi conclusa in bellezza con la visita straordinaria alla Villa Marazzi aperta per l’occasione e guidata dallo stesso conte Mario.

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