Politica

Piloni quotato per la segreteria unitaria
Consultazioni in atto per il candidato

Sopra Piloni e Cavalli

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Luciano Pizzetti

Matteo Piloni o Marco Cavalli. Questi i due nomi che circolano insistentemente da alcune ore per la carica di nuovo segretario unitario del Pd. Titta Magnoli, segretario uscente, ha 24 ore di tempo per proporre un nome e un programma, come da mandato affidatogli dall’assemblea dopo il rifiuto a ricoprire la carica ancora per sei mesi. Consultazioni uno per uno. Ovvero, telefonate ai democratici con domande specifiche per sondare umori e preferenze, la tecnica adottata dal segretario uscente per fare la quadra su una persona capace di accontentare se non tutti, la maggior parte del partito. Il nome più quotato è quello del cremasco Matteo Piloni, attuale presidente del Consiglio Comunale di Crema, già coordinatore del Pd cremasco. Piloni sembrerebbe essere la figura su cui far convergere le diverse aree del Pd locale, compresa quella ‘pizzettiana’ che alle primarie per il parlamento si era battuta proprio contro Titta Magnoli.
“La rinuncia di Magnoli alla segreteria temporanea – ha commentato il parlamentare Luciano Pizzetti – è stato un contributo vitale e di larga condivisione politica per le comunali 2014. C’è una volontà di ricostruire, di ricucire, anche al di là delle scelte politiche nazionali. Piloni o Cavalli? Credo siano nomi positivi come altri. Il Pd a Cremona non è un deserto, negli anni ha prodotto energie vitali diverse che possono fare gioco se c’è la volontà di unitarietà. Il nome viene dopo, in primo piano c’è la premessa di condivisione”.
Se Piloni non sarà, pare che il secondo in lista sia Marco Cavalli, sindaco di Romanengo in scadenza nel 2014. “Ci sono diversi giovani amministratori di valore che secondo me potrebbero andar bene – ha continuato Pizzetti – Al di là dei nomi, dobbiamo partire dalla comune appartenenza al Pd. Se non trovassimo un candidato unitario sarebbe un assist al Pdl alle amministrative. Ciò che è diviso oggi, resterà diviso e questo potrebbe avere effetti negativi anche a lungo termine nella battaglia per il Comune di Cremona. Personalmente, in 50 anni ho sempre lavorato per unire, non per dividere, e non vedo proprio perché dovrei cominciare ora. Chi opera per separare se ne assuma la responsabilità”.

 

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