Gli Statuti municipali di Crema
presentati alla Biblioteca del Senato

Venerdì 16 maggio 2025, presso la Biblioteca del Senato della Repubblica a Roma, si è tenuta l’annuale Giornata statutaria organizzata dalla De Statutis Society, in collaborazione con la Biblioteca del Senato della Repubblica. Durante la sessione pomeridiana, Claudia Storti (Università degli Studi di Milano) e Alfredo Viggiano (Università degli Studi di Padova) hanno presentato il volume Municipalia Cremae. Studi e percorsi di ricerca sugli statuti di Crema in età veneziana, con edizione della fonte, a cura di D. Edigati, E. Fusar Poli, A. Tira, Torino, Giappichelli, 2024.
L’opera rappresenta la prima edizione scientifica di una compilazione statutaria cremasca ed è stata promossa dai curatori con il sostegno del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Bergamo e con il contributo dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Crema.
Gli statuti municipali di Crema, redatti a Crema, approvati da Venezia nel 1535 e pubblicati l’anno successivo, ressero la vita della città fino alla caduta della Repubblica del Leone, nel 1797. I Municipalia disciplinavano i più vari ambiti del diritto e – questione assai delicata – incarnavano nella concretezza della vita locale i rapporti con la Dominante, a cui Crema si era legata con patti di dedizione fin dal 1449. Il Podestà e la sua piccola corte di funzionari, inviati da Venezia, si trovavano a interagire con la folta schiera delle magistrature municipali, in una dialettica imperniata sul Consiglio cittadino, ma che si svolgeva sotto il controllo delle istituzioni centrali della Serenissima.
I saggi che affiancano l’edizione del testo statutario tracciano una ricca illustrazione del sistema che così si componeva, offrendone per la prima volta il quadro complessivo al pubblico di studiosi e lettori.
La prestigiosa sede istituzionale e l’importanza scientifica della società organizzatrice rendono merito al valore della pubblicazione. La Biblioteca del Senato, infatti, fin dal 1870 ospita il più importante fondo di statuti italiani, di età medievale e moderna, e la De Statutis Society raccoglie i principali studiosi della materia a livello nazionale ed europeo. L’associazione si è costituita nel maggio 2018 presso la Biblioteca del Senato, ed è erede del CISEFN (Comitato italiano per gli studi e le edizioni delle fonti normative storiche locali) fondato nel 1993.
Il 16 maggio, la sessione della Giornata statutaria dedicata ai Municipalia cremaschi ha due relatori d’eccezione. Claudia Storti è studiosa di prestigio internazionale, già professoressa ordinaria di Storia del diritto medievale e moderno alla Statale di Milano e attuale Presidente della De Statutis Society. È autrice di numerosi studi tra i più autorevoli in materia. Risale al 1986 la sua edizione dello statuto di Bergamo del 1331 e al 2007 la corposa raccolta degli scritti sulle compilazioni lombarde. Il volume comprende anche il saggio del 1988 sugli statuti quattrocenteschi di Crema, che affrontò per la prima volta in prospettiva scientifica la questione del diritto della città.
Alfredo Viggiano, professore ordinario di Storia delle istituzioni politiche nell’Università di Padova, è oggi il più autorevole esponente accademico di una lunga tradizione di studi sulle forme politiche della Serenissima e sulle sue strutture di governo, centrale e periferico. Porta la sua firma, tra molte altre pubblicazioni, un fondamentale studio sulle forme di governo dello Stato da Mar, Lo specchio della Repubblica (1998). Entrambi gli accademici sono stati tra i protagonisti della rassegna A immagine del Leone, tenutasi a Crema e da poco conclusa: Claudia Storti il 21 settembre 2024, all’apertura del ciclo di conferenze con la presentazione del volume edito nella collana del Dipartimento di Giurisprudenza di Bergamo, e Alfredo Viggiano il 5 aprile scorso, quando ha tenuto la presidenza del convegno conclusivo, dedicato ai 500 anni del Palazzo Comunale di Crema.
La presentazione dei Municipalia nella Giornata statutaria segna dunque un momento importante anche per la possibilità che, in futuro, nuove e più diffuse ricerche vengano intraprese sulla storia giuridica di Crema e del suo territorio.