A Crema celebrato
Sant'Ambrogio
Nella magnificenza della Cattedrale di Crema, al cospetto di una corposa presenza, sabato 7 dicembre si è onorata la memoria di Sant’Ambrogio.
Per primo è intervenuto l’avvocato Marcello Palmieri, presidente del cda della diocesi di Crema, salutando i presenti, quindi Paolo Michelini, organizzatore di questo evento, ha ringraziato Don Natale Grassi Scalvini, e il presidente del Centro culturale Diocesano, Gabriele Lucchi, dando subito la parola all’assessore alla cultura di Crema dottor Giorgio Cardile con accanto l’assessore al Welfare Anastasie Gold Musumary.
Tutti gli intervenuti hanno espresso parole di encomio e di grande pathos. Passando al tema sull’architettura ai tempi di Sant’Ambrogio e lungo la freccia del tempo, la Presidente dell’ordine degli architetti per la provincia di Cremona, Marta Visone, ha spiegato che sono state trovate dall’architetto Emilio Gussalli durante gli scavi a Palazzo Pignano nel 1909, 9 sculture risalenti alla prima basilica, costruita al tempo di Sant’Ambrogio del IV e V secolo. Ne sono stati illustrati i pregi e l’unicità.
E’ stato poi descritto l’affresco dipinto nel 1345 sulla facciata del Duomo, con Sant’Ambrogio al centro quale patrono della Lombardia con accanto sulla sinistra Luchino Visconti e sulla destra il vescovo di Novara e arcivescovo di Milano Giovanni Maria Visconti, cancellate dalla serenissima nel 1486.
Chiudendo la dottoressa Visone ha spiegato dove era posizionato l’altare dedicato a Sant’Ambrogio, cioè era il primo della navata di mezzogiorno a destra della porta principale, e che venne sostituito dai Veneziani nel 1449, dedicandolo al Santissimo Crocifisso miracoloso, fino al 1456 quando l’altare fu dedicato a San Marco.
Sebastiano Guerini ha parlato della fonte su cui ci si è basati nel fare questa ricerca, cioè Monsignor Angelo Zavaglio: egli infatti è l’autore di un libro dedicato a questo grande storico Cremasco. Infine coup de théàtre, Beppe Bettenzoli grande cultore della vita di Sant’Ambrogio, ha stregato i presenti iniziando con la rivelazione che lui fece il chierichetto in Cattedrale e duettando con Don Emilio Lingiardi, insigne teologo e suo amico personale. I due hanno cadenzato la vita e le opere di questo metropolita e dottore della chiesa.
Luigi Dossena ha presentato la manifestazione e il maestro Claudio Demicheli e la soprano Daniela Ziglioli con musiche e canti celestiali hanno inframmezzato i relatori.