Cronaca

Asst Crema, attività chirurgica:
superati i livelli pre Covid

Asst. L’attività chirurgica programmata è tornata ai livelli pre Covid, anzi li ha superati. “Risultato importante frutto di una corposa riorganizzazione”

“L’attività chirurgica è tornata ai livelli pre Covid”. Anzi, li ha superati. Il valore economico dei ricoveri programmati nel 2022 è pari a 9.952.142 euro (per 2917 casi) contro i 9.636.565 euro (per 2962 casi) dei ricoveri programmati del 2019, per una percentuale che si attesta al 103 per cento. Questa la fotografia dell’attività chirurgica nell’Asst di Crema nel 2022, dopo una corposa e ben riuscita riorganizzazione. “Dopo il Covid – spiegano Pasquale Blotta e Guido Merli, rispettivamente direttore del dipartimento di scienze chirurgiche e direttore
dell’unità operativa di anestesia e rianimazione – ci siamo trovati a riorganizzare l’attività chirurgica, dovendo far fronte ad una riduzione di posti letto e di organico, ad una preparazione dei pazienti che si è fatta più lunga e complessa” L’intento, raggiunto, è stato quello di “migliorare il turnover dei pazienti ed ottimizzare le dimissioni”. Oggi l’attività chirurgica programmata viene spalmata su 6 giorni settimanali. Il blocco operatorio di Asst Crema consta di sei sale (una riservata alle urgenze) cui si aggiunge uno spazio dedicato ai piccoli interventi.“Attualmente,viene svolta attività chirurgica programmata anche al pomeriggio e nella giornata di sabato”.

L’incremento è stato possibile grazie ad un “importante confronto con i professionisti e ad una corposa riorganizzazione”: “Nel corso della prima ondata pandemica, l’attività è stata totalmente bloccata. Nelle successive, ha subito un’importante riduzione, fino a quando a maggio del 2022 ci siamo trovati a ragionare su come ripartire, a fronte di un organico ridotto e un turnover importante nel personale anestesiologico ed infermieristico. Separata l’attività
chirurgica in regime d’urgenza da quella programmata, abbiamo optato per gestire al meglio le ore di lavoro diurne, così da ridurre il lavoro notturno alle sole urgenze indifferibili ed avere più professionisti spendibili durante il giorno”. Sul versante delle risorse umane “abbiamo approntato un programma di istruzione del personale infermieristico nuovo, potenziando l’organico anche facendo ricorso alle cooperative. Abbiamo richiesto ai liberi professionisti di integrarsi al meglio nell’equipe al fine di creare gruppi di lavoro che lavorassero in modo sinergico”. Le scelte operate “hanno consentito di mantenere un buon livello di qualità”, mentre continua un importante lavoro di reclutamento di personale mediante la
pubblicazione di bandi di concorso.

Dal direttore generale Ida Ramponi sono giunti ringraziamenti all’equipe: “nonostante le tante difficoltà ha saputo mantenere alto il profilo, continuando a fare squadra e valorizzando le tante competenze professionali, mediche ed infermieristiche”.

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