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Francesco Arata torna a Crema
con la mostra "Nature morte"

Palazzo Zurla De Poli ospita l’esposizione di una selezione di opere del noto artista castelleonese

Non si può racchiudere Francesco Arata (Castelleone 1890-1956) in una mostra unica; lui che, da artista, si accosta alle diverse correnti dei primi decenni del Novecento pur mantenendo una fiera indipendenza stilistica che accorda equilibrio di forme, luci e colori e che, da uomo, convive con un animo sensibile ma un carattere piegato da dolore e ristrettezze.

Così, dopo I luoghi dell’acqua in mostra a Crema nel 2011-2012, la Fondazione Francesco Arata e Palazzo Zurla De Poli ambientano un’esposizione dedicata al tema delle Nature Morte, in simbiosi con la poderosa cornice artistica delle sale della dimora.

La tendenza alla raffigurazione della Natura Morta approda in Lombardia nel Cinquecento con Lorenzo Lotto, Vincenzo Campi, Giuseppe Arcimboldo e il Caravaggio. Dalla pura rappresentazione di oggetti che assumono la dignità di soggetti, questo tema diviene una manifestazione dello stato d’animo, un soggetto intimo che racconta il piacere della vita al riparo del passare delle stagioni ed anche il senso della sua caducità, un memento mori.

Nel tempo questa pittura si arricchisce di allegorie, tramite le quali passano messaggi educativi e riferimenti morali: ogni elemento ha un preciso e profondo significato.

Nel ‘900 i pittori frequentano assiduamente la natura morta, basti pensare a Giorgio Morandi, e anche un pittore sensibile, colto e schiettamente padano come Francesco Arata la interpreta intensamente, per tutto l’arco della produzione artistica.

Arata controlla la natura morta in tutte le sue variazioni, verificando con profonda sensibilità ogni mutazione e pulsazione, rivisitando i soggetti quali la cacciagione, i frutti, le tovaglie, le ciotole, le brocche.

Arata trasforma la composizione in ogni epoca del suo lavoro, in un primo tempo volutamente realista, poi, con l’avanzare degli anni Trenta, più ispirato da sensazioni legate al variare delle situazioni, degli stati d’animo, del clima artistico, di nuove ricerche, dell’età che avanza e che lo conduce a soluzioni prudenti.

 

Palazzo Zurla De Poli, un palazzo del Cinquecento riportato “a nuova vita” attraverso il recente restauro conservativo, è il luogo ideale per accogliere un genere di pittura che nasce nel pieno del Rinascimento e che viene ampiamente manifestato nel Novecento.

Una “mostra nella mostra” dunque: un dialogo costante tra i cicli di affreschi delle sale, datati dal 1540 al 1586, la lunga storia del tema della natura morta e le tele firmate dall’inconfondibile tratto netto e color porpora di Arata.

E si svela il legame tra il Pittore e la famiglia De Poli, originaria di Castelleone, in seguito trasferitasi a Crema, e collezionista di Arata.

Le opere in mostra sono 19 tele di proprietà della Fondazione Arata e prestiti da altre collezioni private e 5 tele della famiglia De Poli.

“Ho fortemente desiderato ospitare una mostra di Arata, in omaggio al legame che intercorse tra la mia famiglia e il Maestro e rendendo concreta la profonda stima che nutriamo per le sue opere, che ho ammirato fin da bambina e tra le quali sono cresciuta” – afferma Matilde De Poli, responsabile degli eventi culturali di Palazzo Zurla De Poli.

“Ciò che mi affascina di questa mostra – afferma Gian Maria Arata, figlio del Pittore e Presidente della Fondazione Francesco Arata – è il poter avvicinare i visitatori, meglio e giovani, all’amore per l’arte, la storia, la cultura. Di come si possa godere, in una visita ad un antico e nobile palazzo, dell’arte degli affreschi e degli arredi e quant’altro attiene al suo raffinato décor”.

APERTURA MOSTRA

La mostra è aperta al pubblico da venerdì 7 maggio a sabato 5 giugno

Dal martedì al venerdì con orario: 14:30-18:30

Sabato, domenica e festivi con orario: 10:30-12:30 / e / 14:30 -18:30

Chiusura il lunedì

Ingresso alla mostra: 5 euro

Ingresso gratuito: ragazzi under 14, personale medico-sanitario con tesserino, diversamente abili, giornalisti con tesserino, laureandi in Storia dell’Arte

Prenotazione obbligatoria per il fine settimana scrivendo a: info@palazzozurla-depoli.it

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