Lettere

Rsa di Crema:
il diritto all'informazione
è sacrosanto

da Andrea Ladina

 

Alcuni consiglieri comunali del territorio hanno presentato nei rispettivi Consigli una mozione che dà mandato ai Sindaci di richiedere al Direttore Generale della Fondazione Benefattori Cremaschi di informare sulle ragioni dei tanti decessi presso la RSA di via Zurla a Crema.

E, al riguardo hanno chiesto che il Direttore Generale presenti un Report scritto in modo da dare la massima informazione alla cittadinanza su quanto è avvenuto .

Si tratta dunque di una informativa di natura socio sanitaria e gestionale che consenta al cittadino di comprendere le dinamiche e le scelte operate nella RSA, residenza sanitaria assistenziale per anziani, nei mesi di gennaio, febbraio, marzo ed aprile 2020.

Questa pandemia ha scosso profondamente  la società cremasca per la virulenza e l’imprevedibilità dell’evoluzione dei contagi con le conseguenti, dolorose, perdite di tante vite umane. Alla base di questa nostra iniziativa ci sono solo intenti di collaborazione e di dialogo con i diversi soggetti istituzionali.

Per queste ragioni ci ha negativamente sorpreso l’intervento di Antonio Geraci, segretario del Pd di Crema che, prima che i soggetti istituzionali da noi sollecitati si fossero espressi si è auto assunto un ruolo che non gli compete assurgendosi a difensore della Fondazione Benefattori Cremaschi  e arrivando a scrivere che “ imputare l’elevato numero di persone decedute registrato in particolare nella Rsa ad una presunta inadeguatezza di CdA, direzione generale e sanitaria nell’affrontare questa drammatica situazione sia semplicemente una mistificazione”.

Signor Geraci, l’ha letta la Mozione? Noi chiediamo informazioni e non abbiamo mai chiesto di ricercare colpe o responsabilità, compito che non ci compete.

Nessun accusa e’ stata da noi rivolta a soggetti istituzionali titolari di responsabilità politico amministrativa , sia che si tratti del CDA della Fondazione o della Dirigenza sanitaria e gestionale della stessa.

Lasci che siano i soggetti istituzionali a rispondere e non si arroghi lei un compito che non le compete perché il suo intervento non è altro che una delegittimazione dei ruolo della Fondazione Benefattori Cremaschi .

Una Fondazione che lei immagina, a torto, non come una entità istituzionale indipendente e autonoma a servizio di tutti i cittadini ma come una emanazione del suo partito ed in base a questa stravagante convinzione che è arrivato al punto di rispondere lei al posto di chi ne aveva invece competenza istituzionale.

L’informazione  alla cittadinanza è sacrosanta ed è quella che noi sollecitiamo e non vorremmo che qualcuno volesse censurarla inventandosi delle inverosimili caccia alle streghe solo perché si chiede di avere delle legittime informazioni.

Andrea Ladina  per i consiglieri comunali che hanno sottoscritto la Mozione nei Comuni di Vaiano Cremasco, Torlino Vimercati, Pianengo.

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