Diritti gay, Agazzi (FI)
contro Salini: ‘La società è
molto più aperta di te’
A sinistra Agazzi; a destra la manifestazione delle Sentinelle in piedi, il 9 marzo a Cremona
I temi etici sempre più al centro della politica locale. All’indomani della giornata che a Cremona ha visto contrapposti Arcigay e Sentinelle in piedi (movimento cattolico conservatore che sta manifestando in tutta Italia contro il ddl anti omofobia Scalfarotto), prende posizione il consigliere provinciale di Forza Italia Antonio Agazzi, accusando il presidente della Provincia Massimiliano Salini (ora esponente di spicco di Ncd), di aver deciso unilateralmente l’uscita della Provincia dalla rete degli enti locali anti – discriminazione (Re.A.Dy). In controluce, c’è lo scontro tra ex pidiellini laici confluiti in FI e i ciellini che hanno scelto il Nuovo Centrodestra. “La decisione – scrive Agazzi in una nota – assunta dal Presidente della Provincia di Cremona e dalla Giunta Provinciale di ritirare l’adesione a Re.A.Dy, network delle amministrazioni pubbliche contro le discriminazioni per identità di genere e di orientamento sessuale, e’ stata assunta senza alcuna preventiva consultazione almeno dei Capi Gruppo di Maggioranza, avendo una indubbia valenza politica che, forse, avrebbe richiesto una tale accortezza.
Ciò autorizza il Capo Gruppo di Forza Italia in Consiglio Provinciale a non seguire Presidente e Giunta su una china discutibile: verrebbe da chiedersi come mai a tale determinazione l’esecutivo sia addivenuto solo a fine mandato, a pochi mesi da un importante appuntamento elettorale, e non, per esempio, negli anni scorsi; soprattutto viene da chiedersi se quella della Provincia di Cremona debba essere, quindi, considerata una Pubblica Amministrazione favorevole ad atti discriminatori nei confronti di chi, senza fare del male ad alcuno e non minacciando in alcun modo la tenuta della famiglia costituita da uomini e donne che procreano, chiede solo di poter vivere serenamente la propria affettività e/o sessualità senza essere dileggiato o discriminato nei vari ambiti di vita, scolastica, lavorativa e sociale. No, lo dico in modo netto: prendo le distanze da una decisione assunta in solitaria e che in solitaria Presidente e Giunta difenderanno, anche perché sono convinto che su tali temi la società anche cremonese sia molto più aperta e comprensiva”.
Salini, insieme al consigliere regionale Carlo Malvezzi, anch’egli Ncd, ha preso parte alla manifestazione del 9 marzo in piazza Duomo a Cremona contro il ddl Scalfarotto. A pochi metri di distanza, molti esponenti del Pd, oltre che di Sel e Rifondazione hanno invece aderito alla contromanifestazione anti-omofobia dell’Arcigay.
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