Garanzia,
nessun passo indietro
del Pdl sulla presidenza
Nessun passo indietro del Pdl: la presidenza della commissione garanzia spetta a loro e non hanno alcuna intenzione di cederla al Movimento 5 stelle, sostenuto dalle altre forze di minoranza, al di fuori della Lega Nord che si asterrà.
Un posto che rivendicano, per poter svolgere meglio il lavoro di opposizione alla giunta Bonaldi. Questo tiene a sottolineare il coordinatore del Pdl, Enzo Betttinelli, preoccupato che all’esterno passi il messaggio di un partito legato alle polemiche e alle poltrone. «Siamo preoccupati per via del messaggio che può passare all’esterno se continuiamo a discutere, ma qui non si tratta di poltrone ma di un posto per poter fare meglio opposizione, e quindi riproporremo la candidatura di Laura Zanibelli, sperando di riuscire a trovare un accordo con quelle forze che ci sono vicine. Noi riproporremo la candidatura e medieremo per ricomporre la frattura».
Entrando nello specifico cioè Antonio Agazzi, Bettinelli sottolinea che come coordinatore è dispiaciuto per quello che sta accadendo, ma si dice allo stesso modo sicuro del fatto che il partito si sia mosso in maniera corretta.
Quindi nessun passo indietro e soprattutto dirigenza salda. Sì perché nonostante le continue richieste da parte di Agazzi, ripetute anche sulla pagina di Cremaoggi, la testa del Pdl cremasco non intende fare un passo indietro. Così come non intende farlo Antonio Agazzi che alla richiesta di farsi da parte risponde con il seguente commento all’articolo: “Farmi da parte? Non prima di Bettinelli Beretta e Rossoni” Quindi non prima della dirigenza che però resta salda al comando. «Questa dirigenza è stata eletta da un congresso e resterà al suo posto finche non ci sarà un altro congresso. Non abbiamo nessuna intenzione di sentirci menomati da chi ha certi atteggiamenti, e quindi continueremo a dirigere il partito. Non cerchiamo la rottura con Agazzi, ma il nostro atteggiamento è fermo e vogliamo ricostruire l’unita del Pdl».
Il coordinamento cittadino ha poi deciso di convocare una assemblea degli iscritti entro la prima settimana di luglio, con la presenza di una dirigente nazionale. «Non vogliamo farci tracciare la strada da nessuno, a differenza di quanto si legge su alcuni commenti, ma abbiamo bisogno di un confronto con la dirigenza nazionale per capire da che parte sta andando il partito. Un partito che c’è e lo ha dimostrato Angelino Alfano quando ha detto che per la scelta del candidato premier ci saranno le primarie.
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