Rallentamento nella domanda di credito,
nuove partite Iva in calo:
il sistema microimpresa in pericolo
Appello della Libera Artigiani alle banche
Maggiori facilitazioni per accedere al credito, ne va della sopravvivenza del sistema microimpresa. I vertici della Libera Associazione Artigiani hanno formalizzato il loro appello agli istituti di credito presenti nel territorio, durante un tavolo di confronto che si è tenuto nella sede di via Di Vittorio. Accanto al presidente Giuseppe Capellini e al segretario generale Giuseppe Zucchetti, il direttore di Artfidi Lombardia Francesco Gabrielli e il responsabile del comitato di Crema del confidi, Giacomo Gorlani. All’appello hanno risposto: Francesco Giroletti, presidente di Banca Cremasca, Giorgio Merigo, presidente di Banca dell’Adda e del Cremasco, Andrea Bartolini, direttore di Area Lombardia Sud Est di Intesa San Paolo (accompagnato da Giulio Piacentini e Gianluigi Ferrari), Silvio Vailati, capoarea di Banca Popolare Crema.
LA STRETTA CREDITIZIA
L’analisi della situazione è tutta nelle parole di Capellini. “Il metalmeccanico, soprattutto nel Cremasco, sta vivendo un momento difficilissimo – ha sottolineato – e i nostri associati chiedono aiuto alle banche. Abbiamo organizzato il tavolo proprio per arrivare a definire una strategia comune in grado di aiutare gli operatori a superare le difficoltà. Solo facendo sinergia possiamo pensare di guardare al futuro con ottimismo”.
La stretta creditizia è un problema e Capellini e Zucchetti non l’hanno mandato a dire. Anche se, come più volte rimarcato, esistono banche e banche. E quelle presenti nella sede della Libera Associazione Artigiani mai hanno negato il loro apporto concreto alle imprese del territorio.
IL SISTEMA MICROIMPRESA
I dati portati all’attenzione del tavolo da Gabrielli sono piuttosto eloquenti e attestano il momento buio del sistema microimpresa: in termini di nuove iscrizioni e aperture di Partita Iva, rispetto al passato la Lombardia sconta un arretramento del 6,71 percento che nella nostra provincia tocca il picco negativo del 12 percento. Facilitare l’apertura di credito attraverso lo strumento essenziale del confidi è indispensabile per molti degli oltre duemila soci cremaschi di Artfidi, che nel 70 percento dei casi sono ditte individuali o società in nome collettivo che impiegano al massimo tre persone. Piccole aziende sempre più in difficoltà sotto il profilo della liquidità e sempre più caute nell’affrontare investimenti (il 38 percento fra coloro che accedono a linee di credito quando poco tempo fa si superava il 40 percento). Un rallentamento che si traduce in un dato numerico emblematico: nel 2011 sul nostro territorio le erogazioni di Artifdi hanno raggiunto quota 22milioni 152mila euro, -15,73 percento rispetto all’anno precedente. In altre parole, serve un’iniezione di fiducia per ridare slancio al mondo delle microimprese. E questo lo si ottiene migliorando il dialogo con le banche. “Anche perché – hanno rimarcato Gabrielli e Gorlani -, una volta vagliate le richieste di credito dai nostri comitati e istruite le pratiche, i casi di insolvenza sono assai residuali”.
NUOVA CULTURA IMPRENDITORIALE
“Non vogliamo nascondere un aspetto del problema che riguarda direttamente gli associati – ha osservato Zucchetti -, dato dalla necessità di cambiare la forma mentis dell’imprenditore locale. Una nuova cultura imprenditoriale è necessaria per migliorare il sistema”.
ALLARME BANCHE ONLINE
Dal canto loro i rappresentanti degli istituti di credito hanno riportato cifre ed elementi a suffragio del loro impegno per il territorio. Si va dal sensibile aumento del dato sugli impieghi – comune denominatore delle realtà che hanno preso parte al tavolo -, che nell’80 percento va a beneficio di attività produttive e famiglie, al contenimento dei costi aziendali applicati. Il vero allarme per il futuro, stando alla valutazione espressa da Vailati, sembra essere rappresentato dal boom delle banche online. “Questa deviazione dei risparmi – ha spiegato il capoarea di Popolare Crema -, penalizza noi istituti tradizionali e radicati nel territorio sia sotto il profilo della liquidità sia in termini di spread”.
FEDERFIDI
Determinanti risultano essere anche le modalità di rifinanziamento del fondo di garanzia delle piccole e medie imprese (si è in attesa dei decreti attuativi del governo). Linfa importante per il sistema impresa è rappresentata anche dalla quota messa a disposizione da Regione Lombardia e confluita nell’accordo Federfidi. “Venti milioni di euro – ha spiegato Gabrielli -, importanti per mitigare i fattori di rischio, ma non sufficienti nel complesso”.
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