Politica

Congresso del Pdl, il coordinatore
regionale Mantovani
benedice l’operazione primarie su Crema
Favorevoli anche Rossoni e Jotta

– Sopra, il neocoordinatore Luca Rossi durante la sua relazione al congresso (foto Francesco Sessa)

 

Il coordinatore regionale Mario Mantovani benedice le primarie del Pdl a Crema. È questa l’indicazione emersa nelle scorse dal congresso provinciale del partito che si sta celebrando a Palazzo Cittanova e che ha incoronato Luca Rossi. E proprio le parole di Mantovani e Rossi aprono nuovi scenari tanto che in vista della scadenza elettorale, anche Gianni Rossoni e Mino Jotta hanno abbracciato la proposta di primarie. “Auspicate ed auspicabili – ha detto Jotta -. Certo, con le dichiarazioni di Torazzi (parlamentare leghista; ndr) al momento è difficile pensare a primarie di coalizione, ma tutto può essere. In ogni caso, si potranno fare all’interno del Pdl (per individuare il candidato; ndr), aprendo la consultazione alle liste civiche e alla gente”.

IL COORDINATORE

Giornalista professionista con base a Milano e casa a Castelverde, consigliere provinciale, Luca Rossi è il nuovo coordinatore provinciale del Pdl. Candidato unico al congresso tenuto oggi a Palazzo Cittanova, Rossi ha illustrato le linee cardine del suo programma nel corso della relazione tenuta questa mattina.
ROSSI – “Oggi la politica vive un momento di forte annebbiamento – ha esordito -. E’ una politica talvolta sguaiata e concentrata su se stessa. Il Pdl non ha ancora compiuto appieno la sua genesi e i partiti devono riprendere appieno il loro ruolo propulsivo”. Il futuro dei moderati, ha osservato Rossi, “non può che essere nel Pdl”.
E se il Pdl, anche a Cremona, “ha vissuto momenti di grande” difficoltà e tensione, ha osservato, “con questo congresso si apre una nuova stagione”. Stagione che, nelle intenzioni del nuovo coordinatore provinciale, dovrà essere caratterizzata dalla “sobrietà degli atteggiamenti e nel rispetto delle regole”, ma anche dalla “meritocrazia nella selezione degli uomini del partito”, con un occhio di riguardo per le primarie nel centrodestra. Rossi ha promesso maggiori “momenti di confronto e condivisione” all’interno del Pdl e particolare attenzione ai giovani. “Da oggi – ha avvertito riferendosi alle anime che compongono il Pdl – questo non è più il partito degli ex”. Infine, un’apertura al Carroccio: “Non saremo di certo noi a chiamarci fuori da un rapporto con la Lega”.
BERTUSI – A quello di Rossi è seguito l’intervento di Fabio Bertusi, vicesindaco di Soresina e nuovo vicecoordinatore provinciale del Pdl. Congresso unitario, ha avvertito Bertusi, “non deve essere sinonimo di unitarismo. Congresso unitario significa che le varie componenti non riconoscono nelle altre un nemico da abbattere”. Bertusi ha quindi invitato a “spalancare il partito alla partecipazione”, ad adottare un “metodo di lavoro nel quale dirigenti e iscritti possano essere sempre coinvolti”. Adottando l’appello di Alfano, Bertusi ha detto “basta ai nominati dall’alto, sì agli spinti dal basso”. “Mi onoro di appartenere a questo partito – ha aggiunto – anche se i problemi sono tanti. Io e Luca vogliamo rappresentare tutto il partito”.
GELMINI – Concentrato sulla politica nazionale l’intervento dell’ex ministro Maria Stella Gelmini, che ha teso una mano alla Lega. “Rispettiamo le loro posizioni – ha detto -, ma se tutti vogliamo bene al Nord non possiamo consegnarlo alla sinistra e rompere l’alleanza tra Lega e Pdl significa assumersi questa responsabilità”. Dall’ex ministro anche un’apertura a possibili alleanze con Terzo Polo e Udc in particolare.
BECCALOSSI – Un duro affondo al governo Monti ha invece caratterizzato l’intervento di Viviana Beccalossi, vicecoordinatore vicario del Pdl lombardo. “Governo di professori e banchieri”, “antidemocratico” e governo di “nominati”: queste le definizioni scelte da Beccalossi.
CAPELLETTI – Al vicecoordinatore provinciale uscente, Chiara Capelletti, il compito di aggiungere pepe al dibattito interno al Pdl cremonese. “Non è vero che il Pdl è il partito perfetto – ha detto -. Sono stati commessi tanti errori e si è sbagliato davvero nel non coinvolgere tutti in un congresso unitario”. Passaggio, questo, riferito all’esclusione della componente ex aennina dal confronto precongressuale. Troppo spesso, ha continuato, “ci siamo persi dietro le nostre beghe personali”. “Facciamo attenzione alla bulimia da incarichi – ha avvertito -: al nostro interno ci sono diversi esempi”. “Smettiamo di dire soltanto le cose – ha concluso -, e per una volta qualcuno cominci davvero a farle”. Al nuovo coordinatore e al suo vice, infine, Capelletti ha garantito la sua piena disponibilità.
BORGHETTI – Critico anche Maurizio Borghetti, capogruppo in Provincia, che ha auspicato un cambiamento dei “metodi e delle situazioni” che muovono oggi i partiti. “Dobbiamo spostare l’interesse dei partiti – ha detto – dagli amministratori agli amministrati, ossia i cittadini”. La necessità di un “cambio di mentalità”, ha detto Borghetti, è emersa anche in occasione della definizione del listino bloccato in occasione di questo congresso del Pdl. “Io non sono stato coinvolto nelle trattative per il listino – ha detto -, ma non è questo il problema. Il punto è che anche in questa occasione sono state privilegiate vecchie logiche. Al di là di alcuni nomi (del listino) indicati probabilmente da Milano, molti nomi rispondono a logiche legate alle tessere. Sono queste modalità che andrebbero cambiate”.

Alle 21 la chiusura del seggio allestito a Palazzo Cittanova per l’elezione di quindici nominativi che si aggiungeranno ai quindici del listino bloccato formando così il nuovo coordinamento provinciale.

 

I PRIMI INTERVENTI E LA POLEMICA CON GLI EX AN

“I novelli Torquemada si sono sciolti come neve al sole”. La prima bordata è arrivata daMino Jotta, coordinatore provinciale uscente. Il passaggio della relazione con la quale Jotta ha aperto i lavori al Cittanova, era chiaramente rivolto all’assessore Roberto Nolli, alfiere nei mesi scorsi del malcontento interno al partito. Malcontento che non si è però concretizzato in una candidatura alternativa a quella di Luca Rossi.

E’ stata la frizione con la componente ex aennina, alimentata dalle repliche di Marcello VenturaLuca Grignani, ad offrire l’unico spunto di rilevo ad un dibattito altrimenti poco coinvolgente. Pochi gli spunti di taglio politico negli interventi che si sono susseguiti nel corso della mattinata. abbondanti invece i generici proclami e gli incitamenti di rito a rilanciare l’attività del partito.
“Oggi gettiamo le basi per una strategia politica nuova – ha esordito Jotta -. Oggi termina il lungo periodo di transizione e si passa ad una presa d’atto reale sul territorio”.
Ecco quindi il passaggio implicitamente dedicato a Nolli: “Oggi termina la fase dove ha ragione chi urla di più. Prendiamo atto che dopo le premesse su nani e ballerine i novelli Torquemada si sono sciolti come neve al sole, compresi i sostenitori del fantasioso progetto di listone civico che si proponeva di accantonare i partiti”. “Bando alle stranezze del passato”, ha avverito Jotta invitando a fare “attenzione ai rapporti interni, ma anche a quelli esterni come a quelli con i media”. “Ci sono stati – ha aggiunto parlando della sua esperienza di coordinatore – momenti in cui è stato più difficile tacere che parlare, momenti in cui ho dovuto mettermi l’orgoglio in saccoccia”. Congedandosi dall’incarico di coordinatore, Jotta si è detto “convinto di lasciare il testimone in buone mani”.
Nessuna replica da Roberto Nolli, arrivato peraltro ben oltre il termine dell’intervento di Jotta.

I presenti al congresso del Pdl

VENTURA E GRIGNANI – Duri, invece, i commenti dei consiglieri Marcello Ventura e Luca Grignani. “Il discorso di Jotta è un discorso da vecchia politica – ha detto il primo -, un discorso finto, di nessun rinnovamento. Un discorso di persone che hanno voluto mantenere la poltrona. Mi riferisco a lui e ad alcune persone nel listino bloccato: questo non è rinnovamento. Se è questa la novità, lo devono dimostrare”. “Ce l’ho con il listino bloccato – ha spiegato Ventura -, nel quale sono state inserite persone che hanno sempre comandato in questi anni. Rossi e Bertusi vanno benissimo, ma con un coordinamento così cosa possono fare? Spero che il nuovo coordinatore e il suo vice abbiano la forza di opporsi, quando sarà necessario”.
In linea con Ventura, il consigliere Grignani: “Quando ho visto i nomi di Luca Rossi e Fabio Bertusi, che conosco e stimo, ho pensato all’inizio di un effettivo rinnovamento. Ma quando ho visto il listino bloccato ho pensato che si trattasse della solita vecchia politica. Tra i nomi presenti nel listino, taluni non li considero nemmeno all’altezza, in quanto rappresentano la vecchia politica. In questi anni, infatti, il partito non ha mai indicato una visione di città, una visione di società. Si è sempre e solo occupato di elezioni e incarichi, tra l’altro mal gestendo questioni rilevanti come quella della discarica di Cappella Cantone”.
Il compito del nuovo coordinatore e del suo vice, ha concluso Grignani, “sarà arduo, ma confido che possano effettivamente portare un po’ di aria nuova. E’ comunque certo che, nella non creduta ipotesi che dovessimo perdere le elezioni a Crema, non li riterrò responsabili”.


 

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