Giorni della Sete, Nevruz: 'Riscoprire creatività artigiana' Chiudono i The Nuclears
E’ un Nevruz scattante e pieno di energia quello che si è presentato ieri sera, sabato 28 luglio, sul palco dei Giorni della Sete. Nevruz, cantante passato anche da X-Factor e che recentemente ha pubblicato ‘Il mio nome è Nessuno’, suo terzo disco. “Dietro questo album – dice il cantautore modenese – c’è il concept, a mio avviso straordinario, preso dal film ‘Il mio nome è Nessuno’ di Sergio Leone e con Terence Hill e Henry Fonda. L’allievo insegue tutta la vita il maestro e proprio quando il maestro vuole uscire di scena, l’allievo lo convince a compiere un ultimo grande gesto. E’ l’allievo che quindi rivendica i propri maestri, che possono essere spirituali, di vita, i nostri genitori e più in generale qualsiasi persona che ti abbia insegnato ad amare la creatività”. Una creatività artigiana, nel senso più nobile del termine: “C’è da recuperare quella creatività d’artigianato, non quella facile. Questo disco è un po’ un emporio, un museo e un viaggio attraverso vari generi musicali. Ha un aspetto più cantautorale rispetto al precedente e sciruamente vuole abbattere quella barriera tra generazioni: questo album vuole essere un abbraccio”.
Difficile dire se Nevruz, giovane e ad inzio carriera, ma anche ideatore di laboratori vocali in Emilia, sia oggi più maestro o allievo, ma di un cosa è certo: “Un buon maestro è colui che si sentirà sempre allievo: se si ha la capacità di stupirsi sempre e avere quello spazio per arriccchire il tuo bagaglio, diventa un percorso che non ha mai fine: finché c’è vita, c’è voglia di scoprire e catturare cose nuove, ampliare le proprie conoscenze è qualcosa di positivo. Dobbiamo riappropriarci di quella libertà che i grandi artigiani hanno saputo sfruttare per lasciare il segno, anche combattendo contro tutti”. “Ho avuto – conclude – la fortuna di essere nato anarchico, perché anarchici si nasce: è una condizione umana, quell’amore per la libertà è innato e fa parte di te. Sono pacifista e porto avanti quei valori come la libertà, l’uguaglianza tra le persone e cerco nel mio piccolo di portare messaggi che prima di tutto fanno bene alla mia persona e spero possano farlo anche agli altri. Bisogna amare il proprio tempo, non oziando ma utilizzandolo al meglio, specialmente quando lo si investe per la creatività”.
Stasera, invece, si chiuderà la tre giorni alle Garzide con il rock cremasco dei The Nuclears e, ovviamente, gli stand gastronomici e della birra artigianale. Nel pomeriggio, dalle 16, poi, appassionati e curiosi potranno partecipare alla preparazione collettiva di una birra artigianale, la cosiddetta “cotta”. Coordinati dall’home-brewer Michele Degli Agosti, gli interessati avranno l’occasione di scoprire trucchi e segreti che portano alla nascita di una birra.