Crema, una marcia per Giulia e per
tutte le vittime di femminicidio

Una marcia in onore di Giulia Cecchettin, ma anche per cominciare una rieducazione collettiva degli uomini nei confronti delle donne, per rovesciare i paradigmi patriarcali.

Nel pomeriggio cremasco, davanti a Piazza del Duomo, è partita la fiaccolata del 25 novembre, organizzata dagli uomini di Consulta Giovani di Crema, rappresentata dal giovanissimo Presidente Andrea Pilenga, in onore delle vittime di tutti i femminicidi: troppe per restare in silenzio a guardare nell’immobilità più totale, troppe per non pensare di dover cominciare a fare rumore e a convincere le nuove generazioni a cambiare completamente i modelli di pensiero del genere, per proteggere non solo a parole ma con fatti concreti le donne di oggi e di domani.

L’evento ha visto anche la partecipazione dell’assessore alla Cultura Giorgio Cardile, il quale ha sollecitato gli uomini a far partire la rivoluzione proprio da loro, per rovesciare il patriarcato. Non poteva mancare ovviamente l’intervento del Sindaco Fabio Bergamaschi, che ha ricordato quanto sia tragico il dato della violenza di genere femminile: “Purtroppo il conteggio da inizio anno è di una vittima ogni tre giorni, e questo triste dato è in continuo aggiornamento. – dice il primo cittadino cremasco – Noi come comunità ci impegniamo a mettere in totale discussione i paradigmi della sopraffazione di genere, della quale noi uomini non disponiamo anticorpi, non tutti: l’amore vero non picchia e non uccide. La donna è vita e libertà, dall’Iran fino in ogni angolo del mondo. Dobbiamo essere tutti agenti di questa rivoluzione culturale”.

Significativo e commovente anche il discorso di Pilenga, ragazzo di soli 21 anni, che ha ricordato l’importanza di non nascondersi dietro l’omertosa frase “Io non l’ho fatto”, per poter prendere reale coscienza della gravità della violenza di genere: “La violenza non è solo fisica o verbale, ma è anche restare in silenzio e non fare nulla”.

Riccardo Lionetto