Cronaca

Fanno credere a un negoziante di
poter moltiplicare i soldi. Arrestati

Nel pomeriggio del 24 ottobre i carabinieri di Rivolta d’Adda hanno arrestato per furto aggravato in concorso due stranieri di 49 e 40 anni, uno dei quali con precedenti di polizia e residente in provincia di Como, mentre l’altro senza fissa dimora. I due hanno agito in concorso con un terzo uomo che è riuscito a scappare prima dell’arrivo dei militari. Si tratterebbe degli degli specialisti della “truffa della moltiplicazione dei soldi”. Queste persone riescono a raggirare ignare vittime promettendo loro di moltiplicare il denaro attraverso una inverosimile procedura chimica mediante dei liquidi che avrebbero dei poteri speciali, in grado di trasferire l’inchiostro delle banconote vere su semplici fogli di carta pre-trattati che sarebbero diventati identici a banconote aventi corso legale. Lo scambio, però, si conclude sempre allo stesso modo: la vittima si ritrova in mano della carta senza valore e i ladri si impossessano dei soldi veri.

E’ quello che è successo ad Agnadello dove un esercente era stato contattato il pomeriggio del 23 ottobre da tre persone che gli avevano detto di avere un metodo infallibile per moltiplicare le banconote. Uno si è spacciato come l’ideatore del sistema e gli altri due come “tecnici” esperti nell’uso di determinati liquidi che avrebbero prodotto l’incredibile risultato in grado di trasformare delle finte matrici in banconote vere. Il commerciante, attratto dalla possibilità di facile guadagno, ha dato loro appuntamento per le 14.30 del giorno successivo.

Il giorno dopo, puntualissimi, i tre si sono presentati in negozio e uno di loro ha consegnato alla vittima una bottiglia avvolta nello scotch dicendole di nasconderla. Poi uno dei “tecnici” ha iniziato a spiegare il procedimento da attuare per moltiplicare il denaro e ha preso dalle tasche due fogli delle dimensioni delle banconote e li ha posizionati su della carta stagnola. Con una torcia ha illuminato i fogli e ha fatto vedere che, con la luce della torcia, sui fogli bianchi appariva l’immagine della banconota da 50 euro.

A quel punto il ladro-truffatore ha chiesto al commerciante una banconota da 50 euro vera e quest’ultimo ha aperto un cassetto e da un busta contenente la somma di 5.000 euro ha estratto una banconota da 50 e l’ha consegnata al “tecnico”. Quest’ultimo ha posto la banconota vera in mezzo ai due fogli bianchi usati in precedenza e ha detto che avrebbe dato inizio al procedimento di trasformazione. Ha preso dalla tasca un flacone con del liquido rosso e lo ha versato su uno dei fogli bianchi, strofinandolo con del cotone. Stessa cosa ha fatto con l’altro foglio bianco e su entrambi i fogli è apparsa l’immagine della banconota da 50 euro. Poi ha inserito i fogli e la banconota in un foglio di alluminio chiedendo alla vittima di esercitare una pressione per circa due minuti. Alla fine di tutto ha estratto fogli e banconota e li ha mostrati all’esercente, chiedendogli di individuare la vera banconota, cosa che la vittima non è riuscita a fare.

In quel momento il commerciante si è accorto che l’uomo aveva sostituito il foglio di alluminio contenente i due fogli di carta e la banconota con un altro foglio di alluminio, ma la messa in scena è comunque andata avanti.  Una volta conclusa la dimostrazione pratica con la quale hanno fatto credere di essere riusciti a trasferire i colori della cartamoneta sui fogli di carta, hanno iniziato a parlare di affari, ovvero della somma che la vittima avrebbe potuto moltiplicare. In quel frangente, il “tecnico” che aveva effettuato la dimostrazione pratica ha detto che sarebbe andato in bagno a lavarsi le mani e quando è uscito parlava al telefono. Ha salutato frettolosamente dicendo che aveva un lavoro urgente da fare ed è uscito dal locale.

Il commerciante si è insospettito ed è andato ad effettuare una verifica sulla busta con i suoi 5.000 euro, scoprendo che mentre era distratto dai discorsi degli altri due, il terzo si era impossessato della busta, sostituendola con un’altra contenente dei fogli di carta di colore nero. Capito di avere subito un furto ha bloccato l’uscita, impedendo agli altri due di andare via e ha chiamato i carabinieri. Nel corso della telefonata ha scoperto che uno dei due uomini rimasti dentro il locale aveva già chiamato i militari, in quanto sosteneva di essere stato ingiustamente bloccato dentro un esercizio commerciale e voleva essere liberato. Quando gli uomini dell’Arma sono arrivati hanno identificato tutti e hanno sentito la vittima.

A quel punto, chiarita la situazione e ricostruito che era stata messa a segno la “truffa della moltiplicazione dei soldi”, il 49enne e il 40enne sono stati accompagnati in caserma e arrestati in flagranza per furto aggravato in concorso. Sono state sequestrate una mazzetta di fogli bianchi con le dimensioni delle banconote da 50 euro, una mazzetta di fogli di carta di colore nero riproducenti banconote da 50 euro usati per sostituire il denaro che avevano rubato, una serie di flaconi con dei liquidi non definiti, probabilmente coloranti e prodotti chimici, delle siringhe e una confezione di carta stagnola.

Oggi il giudice ha convalidato l’arresto di entrambi, sottoponendoli alla misura del divieto di dimora in provincia di Cremona in attesa dell’udienza fissata per il 3 novembre.

Un fatto analogo era accaduto ad un altro esercente di Rivolta il 15 settembre scorso, quando da lui si erano presentati due stranieri, proponendogli di moltiplicare le banconote e di dividersi il guadagno. In quel momento , però, fuori dall’esercizio commerciale era passata una pattuglia dei carabinieri che, pur non fermandosi, aveva spaventato i due uomini, uno dei quali aveva ingoiato i due fogli di carta per paura di essere scoperto. L’esercente aveva il video ripreso dalle telecamere di videosorveglianza e lo aveva consegnato ai carabinieri che hanno preparato un fascicolo fotografico. Dalla visione, la vittima ha riconosciuto il 40enne arrestato in queste ore come uno dei due autori del primo episodio del 15 settembre.

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