Politica

Appendino a Crema con Draghetti
per discutere d’innovazione

Innovazione, un elemento fondamentale per rispondere ai bisogni dei cittadini e per offrire opportunità di rilancio di un territorio. Chiara Appendino, ex sindaca di Torino, e attuale coordinatrice del comitato nazionale per la formazione del M5S, è arrivata questa sera a Crema per un incontro pubblico e per confrontarsi e dare il proprio appoggio al candidato sindaco del Movimento 5 Stelle Manuel Draghetti.

Così l’ex sindaca di Torino sulla candidatura di Draghetti: “Complimenti per la città, Crema è davvero una città bellissima. Manuel si è impegnato e speriamo che il M5S possa governare. Siamo una forza politica che fornisce spazio ai giovani. Draghetti non ha bisogno di consigli, comunque andranno le elezioni non lasciatelo solo, ha bisogno del vostro supporto e dategli fiducia. Fare il sindaco è complicato ma straordinario: mantenere il contatto con la gente fa capire le esigenze dei cittadini. Le comunità locali devono essere protagoniste”.

Appendino ha spiegato poi come la sua amministrazione sia riuscita a proiettare Torino nel futuro tramite elementi come l’economia circolare, la rigenerazione urbana, lo sport, la tecnologia al servizio dei cittadini e le sinergie territoriali per creare un ecosistema adatto alle startup e molto altro: “L’innovazione cambierà in modo drastico il modo di vivere le città. Vogliamo governare il cambiamento come fatto nella città di Torino. Bisogna governare la tecnologia, la città è un laboratorio a cielo aperto. Ad esempio a Torino abbiamo fatto sperimentare le tecnologie alle aziende per comprendere rischi ed opportunità”.

E’ poi intervenuto Draghetti: “Il nostro lavoro è iniziato nel lontano 2012, sono contento di essere portavoce di un gruppo di professionisti. Ci sono delle aree in città dove si potrebbero fare investimenti privati per le startup. Il Comune di Crema dovrebbe sostenere sotto il profilo burocratico. Vogliamo portare innovazione nella nostra città così come fatto da Appendino a Torino”.

Simone Guarnaccia

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