Cronaca

Nuova zona rossa, chiesta deroga alle limitazioni per la provincia di Cremona

Foto d'archivio
“Se la Lombardia dovesse essere dichiarata zona rossa, come territorio cremonese chiediamo a Regione e Governo una deroga alle limitazioni, come previsto dal Dpcm. Lo ha già fatto Bergamo e lo fa anche Cremona, in base ai numeri. Con il sindaco di Crema, Stefania Bonaldi, il sindaco di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni e il Presidente della Provincia Mirko Signoroni stiamo per inviare la lettera”. Ad annunciarlo è il sindaco di Cremona Gianluca Galimberti attraverso un post sulla propria pagina Facebook. La lettera è stata sottoscritta anche da tutti i Comuni del Distretto socio sanitario cremonese riuniti nell’assemblea dei sindaci dell’Azienda sociale cremonese.

In particolare verrà richiesto un “allentamento sulla scuola”. “Eravamo pronti – scrive Galimberti – a far rientrare in classe anche gli studenti delle superiori, in presenza al 50% e con un unico turno dei trasporti, ma con l’obiettivo di passare a breve al 75% con un doppio turno di trasporti e un potenziamento del trasporto pubblico. Ora, se dovessimo entrare in zona rossa ci sarebbe un nuovo stop”.

Altra situazione su cui si chiede “una seria valutazione” è quella relativa a commercio e ristorazione. Per i politici cremonesi “occorre rispettare le regole e noi siamo i primi a sostenerlo e a lavorare per questo, ma – laddove situazione e numeri lo consentono – occorre anche favorire un progressivo ritorno alla normalità in sicurezza”

Galimberti quindi sottolinea: “Sappiamo che i dati epidemiologici lombardi nel loro insieme non sono incoraggianti, ma la Lombardia, regione di oltre 10 milioni di abitanti, un sesto del Paese, presenta anche un quadro epidemiologico al momento molto diversificato, con situazioni provinciali di grande sofferenza ed altre, come la provincia di Cremona, con indici di contagiosità assai al di sotto della media lombarda (61 nuovi casi ogni 100.000 abitanti, al di sotto della media regionale che è 122)”.

“Dopo undici mesi di regime emergenziale e di provvedimenti restrittivi – ha concluso -, immaginare una applicazione delle regole più aderente alle realtà territoriali ci pare doverosa. Per i nostri giovani e per tutte quelle attività economiche che stanno realmente toccando il fondo e che non chiedono aiuti e sussidi, chiedono solo di lavorare nel rispetto dei protocolli”.

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