Cronaca

AIS Lombardia. È Andrea Gualdoni il miglior sommelier

Ha festeggiato nei giorni scorsi il prestigioso risultato di miglior sommelier dell’ Associazione Italiana Sommelier della Lombardia, Andrea Gualdoni, ventiseienne di Agnadello, che risponde a CremaOggi, in una pausa di lavoro, intento a scrivere la nuova carta dei vini, del ristorante milanese dove lavora. Alla presenza del presidente nazionale dell’Associazione Italiana Sommelier Antonello Maietta e di quello lombardo, Hosam Eleyoun, il giovane agnadellese che si è classificato al primo posto in Lombardia, non nasce però sommelier, anzi.
Dal Pacioli, all’Ais. “Nel 2014 mi sono diplomato presso l’Istituto Pacioli di Crema, completando quello che era il corso per ragioniere sportivo e fino a 22 anni, praticamente non bevevo nulla, solo il Moscato a Natale, poi una sera ho assaggiato un vino con degli amici e sono rimasto folgorato, mi si è aperto un mondo, così ho incominciato a informarmi e a comprare libri dedicati al vino”. Nel 2017, Andrea decide di investire in maniera più compiuta nella preparazione dedicata al mondo del vino, iscrivendosi al corso proposto dalla sezione Ais Cremona-Lodi, conseguendo al termine del percorso formativo, il titolo di sommelier. “Superato l’esame, da lì è iniziata l’avventura vera e propria, perché la passione si è trasformata in lavoro, presso l’Osteria dei Binari a Milano”, aggiunge Andrea.
Corsi internazionali. L’aver conseguito il risultato di miglior sommelier Lombardia Ais, consente ad Andrea Gualdoni di qualificarsi al campionato nazionale che, emergenza sanitaria permettendo, si dovrebbe tenere nei prossimi mesi a Firenze. “Sicuramente continuerò a studiare, perché non bisogna mai fermarsi”, dice Andrea che inizierà a breve il terzo livello del WSET, la più alta certificazione internazionale per sommelier, percorso interamente in inglese, che nei mesi del lockdown ha avuto la possibilità di seguire da casa.
La festa con il nonno. “Sinceramente non mi aspettavo di arrivare primo e per questo, la prima cosa che ho fatto è festeggiare con mio nonno, che è stato in ospedale superando momenti difficili nei giorni più complicati di questa pandemia. Lui mi ha sempre sostenuto, sia in questa esperienza che nel calcio, l’altra mia passione”, così conclude Andrea. Ed in effetti, il ragazzo vanta una buona carriera nel settore giovanile, dove ha raggiunto la categoria Juniores nazionale ai tempi del Pizzighettone, per poi passare ai campionati regionali, in particolare in Promozione, con il Chieve di mister Danilo Bianchetti, prima di dover rinunciare all’attività per problemi fisici.
Un vino da consigliare? Andrea non ha dubbi: “Personalmente ho una passione per i bianchi, in particolare, tra quelli lombardi, il Lugana, ma in generale si può bere il vino che piace, quando si vuole”.
Ilario Grazioso

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