Cronaca

Strage di Capaci: momento di ricordo della Consulta Giovani con il sindaco

Si apre oggi la terza edizione di 57gsdl. Deposta la corona d'alloro in Largo Falcone e Borsellino

Bonaldi e Benelli

Anche quest’anno, in forma ‘social’ a causa dell’epidemia da Coronavirus, la Consulta Giovani di Crema, ha avviato il progetto “57 giorni – Strade di Legalità”.

Il 23 maggio 1992 veniva assassinato il giudice Falcone, che aveva intrapreso – insieme al collega Borsellino, morto nel luglio dello stesso anno – una durissima lotta alla mafia. Falcone è stato ucciso insieme alla moglie Francesca Morvillo e ai tre uomini della scorta: Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. Gli uomini di Cosa Nostra hanno fatto saltare in aria il corteo blindato allo svincolo di Capaci con 1000 chili di tritolo.

28 anni da quella strage. E da 28 anni il seme piantanto da uomini come Giovanni Falcone ha dato frutto. “Le vostre idee camminano sulle nostre gambe” si legge ancora oggi sui lenzuoli bianchi che sventolano in ricordo dei due magistrati, esempio di rigore morale e senso dello Stato nella lotta all’anti-Stato.

In questa giornata così significativa, il presidente della Consulta Mario Alessio Benelli insieme al sindaco Bonaldi, ha deposto una corona d’alloro in Largo Falcone e Borsellino, a Crema.

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Di seguito l’intervento del sindaco.

Oggi ricorre l’anniversario di una strage perpetrata con inaudita ferocia.

Come spiegò lo stesso Falcone nel suo libro “Cose di cosa nostra”, la mafia uccide avvalendosi degli strumenti più adatti alle circostanze, ma non cerca forme eclatanti.

Al dott. Giovanni Falcone, alla moglie Francesca Morvillo ed agli agenti della sua scorta riservò invece quel  tragico attentato che oggi ricordiamo e che ci sconvolse per la potente brutalità con cui si consumò.

Ma la mafia non uccide solo fisicamente, ha un modo persino più subdolo e pervasivo. Si infiltra, si insinua, nella società come nella finanza, nel mondo economico come in quello politico. In punta di piedi, con discrezione, in modo silente.

Tra mentalità mafiosa, quella dei favoritismi, dei nepotismi, delle clientele, delle logiche di prossimità, con cui si antepongono i nostri, i fidati, gli amici, quella del barare alle regole del gioco perché si ritengono i nostri interessi superiori, dunque prevalenti, tra questa mentalità e quella che chiamiamo mafia il passo è breve.

Ogni volta che abdichiamo al nostro ruolo, che anteponiamo il particolare al generale, che decidiamo sulla base delle convenienze e non di ciò che è equo, che non abbiamo il coraggio di denunciare le ingiustizie, tradiamo noi stessi e agiamo come chi ha lasciato soli i servitori dello Stato, siano essi Magistrati, membri delle Forze dell’Ordine, Avvocati, Politici, Giornalisti, Sindacalisti, cittadini comuni.

E’ dunque indispensabile mantenere alta l’attenzione, saldi i valori, forte lo Stato, robuste le Istituzioni. Alimentarne il rispetto e la fiducia, ma anche la forza, il valore, la partecipazione democratica.

Ciascuno è chiamato a fare il suo dovere, fino in fondo. Sempre. Oggi più di ieri. E a partecipare.

Solo così potremo dirci fedeli alla Costituzione che fra pochi giorni celebreremo nella festa del 2 Giugno e degni concittadini di coloro che oggi commemoriamo.

Noi non abbiamo dimenticato.

Non possiamo dimenticare.

Non vogliamo dimenticare.

Siamo qui proprio per testimoniare come il patrimonio di valori di Giovanni Falcone non è stato spazzato via, anzi si è rinsaldato nelle nuove generazioni, come le vostre, giovani della Consulta di Crema, che ci dimostrate in questi 57 splendidi giorni di “Strade di Legalita’ ” di non volere dimenticare, anzi di voler coltivare quei semi dispensati con tanta passione e generosità.

A voi il nostro sostegno, la nostra ammirazione e il nostro plauso, ma anche riconoscenza e fiducia per il fatto che state apparecchiando un mondo migliore, più giusto, più saggio, più capace di memoria, che come in questo caso non solo è un atto di gratitudine per chi si è sacrificato, ma anche condizione indispensabile per non ricadere negli errori del passato.

Grazie a Giovanni Falcone e grazie a voi, giovani della Consulta di Crema.

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