I sindaci al Prefetto: 'Tutela per il nostro ruolo, da ATS scarse info su diffusione virus'
Un appello dei sindaci al Prefetto perché intervenga a loro sostegno in un momento delicato come quello attuale di emergenza sanitaria, in cui i primi cittadini, autorità sanitarie locali, lamentano di vedere “depotenziato il ruolo e l’autorevolezza, invece che vederlo rafforzato”. Il problema deriva dal fatto che ATS Valpadana, per tramite del presidente della Provincia, è chiamata a comunicare giornalmente agli stessi sindaci il numero dei casi di positivià al coronavirus presenti nei rispettivi Comuni e, a partire dal 9 marzo, anche dei nominativi. Lo stesso vale per i decessi, così come non si hanno notizie circa i casi di isolamento domiciliare fiduciario disposti dalla ATS.
Ma, scrivono, questo non avviene: “In modo sistematico i media locali dispongono e pubblicano i dati, disaggregati per Comune, dei pazienti positivi prima che l’ATS ci informi. Veniamo, infatti, a sapere dai giornali, ogni sera, il numero effettivo dei contagi della giornata nei nostri rispettivi Comuni, circostanza imbarazzante, e inaccettabile per chi, come noi, in ragione del proprio ruolo e delle proprie prerogative è dal 21 febbraio in prima linea per stare con i propri concittadini, parlare loro, informarli, gestire la comunicazione a livello capillare, offrendo informazioni adeguate e puntuali”.
I sindaci, nel documento, si dicono consapevoli delle difficoltà di ATS nel gestire una mole di lavoro “straordinaria ed inimmaginabile”, e coscienti della “drammatica situazione dei nostri ospedali”, ma sottolineano che informare prima “i sindaci della stampa non solo è una procedure più corretta dal punto di vista istituzionale, ma anche più incisiva – per le ragioni sopra elencate- nella guerra, come la definita dal capo della Protezione civile, Borrelli, per fermare la diffusione del Covid-19”.
Le richieste avanzate al Prefetto, dunque, sono quelle di “adoperarsi con le Autorità Sanitarie per una fattiva e
proficua comunicazione privilegiata con noi sindaci” e “conferma del nostro ruolo di Autorità Sanitarie Locali e dunque sostegno, presso la ATS e le altre Istituzioni preposte perché vengano adeguatamente riconosciuti ruolo e prerogative che ci competono”.