Cronaca

Mura Venete patrimonio Unesco. Un'opportunità anche per Crema

Le mura venete patrimonio dell’Unesco. E’ quanto deciso dalla commissione riunitasi nei giorni scorsi in Polonia, a Cracovia.

Il progetto ‘Opere di difesa veneziane tra XVI e XVII secolo. Stato de Terra – Stato de mar’ vede Bergamo capofila di altre 4 città: Perschiera e Palmanova, Zara e Sebenico per la Croazia e Cattaro per il Montenegro.

E Crema, con le sue mura, può ambire a rientrare nel progetto Unesco? L’abbiamo chiesto all’assessore comunale ai Lavori Pubblici e Patrimonio Fabio Bergamaschi, promotore da tempo del progetto di recupero delle mura venete cremasche. “Abbiamo appreso con grande piacere la notizia del prestigioso riconoscimento, che attesta una peculiarità storica ed urbanistica che ci appartiene. L’auspicio è duplice: innanzitutto che questa occasione possa accrescere nei cremaschi la consapevolezza del valore rappresentato dalle fortificazioni veneziane. Secondariamente che si possano aprire prospettive in chiave di attrattività turistica e reperimento di fondi che ne consentano la tutela, il recupero e la valorizzazione. Lo verificheremo con attenzione. Ma la precondizione è la consapevolezza: politica, associazionismo, singoli cittadini sappiano cogliere appieno l’importanza delle Mura Venete. Le abbiamo maltrattate per decenni, vi sono colpe di azione ed omissione. La politica le ha dimenticate, la tecnica spesso ha praticato violenza, molti cittadini vi passano innanzi senza nemmeno posarvi gli occhi. Dobbiamo cambiare registro. Avevamo già iniziato, i primi passi sono promettenti. Questa può essere la svolta”.

Quali azioni mettere in campo per avere una marcia in più in ambito turistico? “Sicuramente l’assessore al Turismo, Emanuela Nichetti, mostrerà sensibilità al tema. Il lavoro che concerteremo non potrà che partire dall’esistente, ovvero da un’ampia condivisione strategica con tutti i portatori di interessi, a cominciare dalle associazioni culturali che già hanno manifestato adesione al progetto di recupero delle Mura. Perché anche in tal caso esiste una precondizione: per sviluppare un’offerta turistica occorre avere un buon prodotto da offrire e per averlo occorrono salvaguardia e valorizzazione. Ci stiamo lavorando da molti mesi, con un approccio politicamente trasversale e civicamente diffuso, che è sfociato nel conferimento dell’incarico professionale per un progetto di recupero delle Mura, sviluppo di analoga progettualità avviata dall’Amministrazione Ceravolo ed in parte recepita da quella Bruttomesso. La città non si è quindi destata ora dal torpore, ma certamente con la giunta Bonaldi si è ingranata una marcia in più”.

 

Ambra Bellandi

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