Cronaca

Emergenza profughi Como, Marchesetti: 'Siamo stati grandi. Crema ha fatto tanto'

“Siamo stati grandi, Crema ha davvero fatto la differenza per moltissima gente”. Così ha detto ireceived_10210656169829426l volontario pastafariano Riccardo Marchesetti, che domenica è partito alla volta di Como per portare ai profughi respinti dalla Svizzera il materiale raccolto nel Cremasco.

“La situazione è tutto sommato sotto controllo perché i migranti sono molto rispettosi e si sono organizzati bene, dividendosi per etnie e scegliendo ciascuna un capogruppo che faccia da portavoce alle riunioni serali. Per la distribuzione del cibo è presente un’associazione svizzera di volontari, che servono un piatto caldo a testa con pane e mele – ha spiegato Riccardo – Noi abbiamo contribuito con tre auto piene e un furgoncino zeppo provenienti da Crema e Brescia”.

“Non è bastato ciò che abbiamo fatto e presto arriveranno le nostre ferie abbiamo deciso che la ‘Pannocchia Cremosa’ (Crema e Cremona) potrà fare ancora di più: continuerò a raccogliere anche vestiti oltre a coperte, cibo, prodotti per l’igiene e indumenti intimi. Ora c’è a Crema il ‘Frescovo’ della Pannocchia Cremosa, cioè io, e a Cremona il Timoniere Luca received_10210656165669322Bonzanini che inizierà la raccolta”.

“Continuiamo a sperare che il Prefetto applichi lo stato di emergenza, perché i profughi sono ormai 500, stanno cercando di contattare i parenti che hanno in Germania e che vivono lì da tempo, ma la frontiera svizzera non vuole saperne di lasciarli transitare”. Secondo le fonti i profughi respinti sarebbero per il 40% eritrei, 40% etiopi e il restante 20% si suddividerebbe tra emiprofughi comogranti provenienti dal Sudan, Corno d’Africa, Africa Occidentale e un solo palestinese.

“Parlano lingue diverse – ha raccontato il volontario pastafariano – ma cercano di convivereprofughi como il meglio possibile. Il problema è che si sta diffondendo la scabbia. I sintomi si vedono già su molte persone, alcune delle quali sono state portate in ospedale”.

I profughi hanno a disposizione quattro docce per qualche ora al giorno, un’associazione cattolica ha messo a disposizione una scuola privata, ma a settembre le lezioni dovranno riprendere e nel frattempo il numero dei rifiutati alle frontiere aumenta. “Noi pastafariani siamo gli unici received_10210656165309313a distribuire abiti e coperte”.

“Vorrei che tutti i cremaschi contribuissero, vorrei che facessimo di più. Ci sono persone che vorrebbero solo un paio di ciabatte o la possibilità di cambiare i pantaloni logori – ha chiosato Riccardo – Per aiutare basta davvero poco”.

Chiunque volesse aiutare Riccardo nella raccolta o volesse donare materiale può contattarlo al numero 348/5639814 o all’indirizzo mail r.marchesetti@hotmail.it

Ambra Bellandi

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