Politica

Area Vasta: adesso i sindaci del Cremasco chiedono a Maroni di non aver fretta

Nella foto di repertorio l'incontro di Stefania Bonaldi con il governatore Roberto Maroni sull'autonomia dell'ospedale

E’ un appello accorato all’ascolto, l’ultima lettera del sindaco Stefania Bonaldi in rappresentanza dei 43 sindaci dell’area cremasca, al presidente della Regione Roberto Maroni, per perorare la causa dell’Area Vasta Cremasco – Lodigiana. Una lettera datata 12 luglio, che punta più sugli aspetti sentimentali che sui dati economico sociali già diverse volte evidenziati dai sindaci che intendono staccarsi da Cremona-Mantova. “Governatore – esordisce la lettera a firma Stefania Bonaldi –  ci consenta di premettere alla richiesta che con questa lettera le inoltriamo, un pensiero tratto da una lettera di Martin Lutero. ‘Sua Grazia sa che sono originario del territorio di Mannsfeld e che quindi ho amato la mia terra natale come secondo tutti i libri antichi, i quali dicono che i figli dovrebbero amare la terra dei padri’. Ebbene anche noi Sindaci del territorio Cremasco amiamo la nostra terra, che ha una storia, una tradizione e una cultura che è nostro dovere difendere e soprattutto è nostro impegno mantenere e tramandare ai nostri figli. Le scriviamo per chiedere di ascoltarci e di rimandare la decisione sulla formazione delle Aree Vaste della Lombardia almeno fino a dopo l’estate. Non c’è fretta e la riforma è legata al referendum che si terrà in autunno.
Le chiediamo di accordarci ancora un po’ di tempo per approfondire l’opzione di un’area vasta Crema-Lodi così si evince da un documento approvato dai sindaci cremaschi il 14 aprile scorso e a Lei inviato in data 18 aprile 2016.
I motivi della nostra richiesta sono semplici ed elencati nel documento appena citato e, ci scusi la presunzione, siamo certi condivisibili anche da Lei. Convinzione questa, che deriva dal suo agire passato che lo ha visto schierasi con i territori non solo a parole, ma con i fatti e noi possiamo testimoniarlo con al vicenda dell’azienda ospedaliera di Crema. E poi lei stesso in una affollatissima assemblea pubblica sul tema Area vasta, tenutasi a Lodi il 4 aprile scorso, ha dichiarato che avrebbe ascoltato le voci di chi vive nei territori stessi. Poiché i matrimoni si celebrano in due le chiediamo tempo per proseguire il dialogo con i sindaci del Lodigiano i quali si sono dimostrati interessati alla nostra proposta così come risulta dal documento da loro approvato durante un’assemblea del 22 giugno.
A lei, convinto assertore del federalismo, chiediamo di fornirci la possibilità di proseguire nella nostra istanza che nasce dal basso ed è cresciuta attraverso un percorso condiviso e partecipato come mai era successo in passato. E’ la richiesta di 43 sindaci di diversa fede politica ma tutti uniti nel sostenere che la collocazione del Cremasco nell’Area vasta con Cremona e Mantova vada rivista”.

Infine, un richiamo ancor più personale alla biografia di Maroni: “Egregio Governatore, amiamo la nostra terra, così come la amano tutti i cremaschi. Per questo sollecitiamo il suo aiuto. Ci serve per dare un futuro al nostro territorio. Insomma Le chiediamo di non distruggere una speranza. In conclusione, lei che ama la musica e che ha un passato nel Distretto 51 non dimentichi “This land your land”. Ci aiuti. Cogliamo l’occasione per ribadire il nostro invito ad essere presente a Crema il 20 luglio alle 18 con il prof. Marco Vitale per la presentazione dello studio che conforta la nostra posizione come da invito già mandatole da 43 Sindaci. L’aspettiamo”.

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