Politica

Ex Scuola di CL, torna in piazza il Comitato del riutilizzo

Nella foto, Mario Lottaroli, Massimo Lori, Claudio Patrini, Manuela Piloni e Anna Rozza.

È conto alla rovescia per la manifestazione del 12 marzo. Torna in piazza il Comitato per il riutilizzo pubblico della scuola di CL: al mattino con il volantinaggio in via Verdi, il pomeriggio alle ore 15.30 con il presidio, il volantinaggio e la mostra in piazza Duomo. Il motivo è noto – la pretesa della Regione di farsi restituire il milione di euro erogato alla fondazione Charis – mentre l’obiettivo è “Aprire un momento di dialogo con la cittadinanza, che spesso non ha contezza reale ed esauriente di queste vicende”.

FINALITÀ – Lo ha spiegato Massimo Lori, portavoce del comitato: “La prima finalità è denunciare la scandalosa operazione di Regione Lombardia, che non solo ha ingiunto al Comune di Crema la restituzione del milione di euro convogliato alla Charis per la scuola di CL, ma – questa è la beffa veramente amara – di fatto ha iniziato a ridurre e tagliare trasferimenti destinati all’amministrazione che fanno riferimento ad alcune voci fondamentali per le politiche sociali, come il contributo affitti”.

CAMPUS – A ciò si aggiungono le “Perplessità per lo stanziamento di 11 milioni di euro a fondo perduto per la costruzione dell’istituto Racchetti nel quartiere di San Bartolomeo. Quest’operazione si allontana dalla prospettiva per la quale il comitato è nato. Ci rendiamo contro che di fronte a questo stanziamento difficilmente l’amministrazione potrà rinunciare. Teniamo però fermo l’obiettivo del riutilizzo pubblico della scuola di CL: vorremmo evitare il rischio – esecrabile e condannabile – del cambiamento di finalità d’uso, che ormai incombe data la lentezza con la quale si sta sviluppando la vicenda”.

CRITICITÀ – La realizzazione del campus a San Bartolomeo apre poi a diverse criticità, tra cui l’affollamento viabilistico: “L’ingresso dal campus sarebbe da via Piacenza – ha aggiunto Claudio Patrini – già utilizzato da 1026 studenti del Munari, 1500 dello Sraffa e 4000 persone tra docenti e personale. È terrificante”. Non solo: “Prima di schierarci ci siamo confrontati con il Fondo Eridano e la provincia: stiamo parlando del progetto disegnato anni fa, che di innovativo non ha nulla, ed è di una vaghezza impressionante. Continuiamo a chiederci in base a che criteri si sia deciso di destinare 11 milioni di euro a tale progetto”.

FIRME – Rimane poi un’ultima questione: 3 anni fa il Comitato ha promosso una raccolta firme per il riutilizzo della struttura di viale Europa, raccogliendo circa 4 mila adesioni. “Tra questi – ha sottolineato in conclusione Lori – molti erano abitanti del quartiere di San Bartolomeo, che ben conoscono la situazione viabilistica del quartiere. E come spesso accade la vicenda ha un risvolto comico: è l’opposizione del centrodestra al riutilizzo, un appello alla necessità di un’ammucchiata di scuole che loro chiamano campus, probabilmente immaginato come nei film americani”.

Stefano Zaninelli

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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