Assassinio del marocchino
Un avvocato lascia
In prima pagina, il carcere di Opera
Qui sopra, l’avvocato Vittorio Patrini
CREMA – “Ho rinunciato alla difesa perché ho troppi impegni e non ho il tempo necessario da dedicare a un caso così delicato”. Oggi l’avvocato Vittorio Patrini ha comunicato alla famiglia Calzi la sua volontà di rimettere il mandato che gli avevano conferito. Non sarà lui a difendere Diego Calzi dall’accusa di omicidio premeditato, delitto per il quale il 28enne di Moscazzano è nel carcere di Opera da martedì scorso, quando venne arrestato dai carabinieri di Monza insieme con Stefano Beccarin, 23 anni, accomunato nella stessa accusa. Per l’avvocato Patrini che lascia, nel collegio di difesa di Calzi arriva il legale Micol Parati che farà coppia con l’avvocata Ilaria Groppelli. A questo punto le due legali dovranno concordare la strategia processuale per il loro assistito.
Sta studiando i fascicoli che riguardano l’omicidio del marocchino Moustafa Delloufi, 33 anni, con molta attenzione anche l’avvocato milanese Luca Messa, che difende gli interessi di Stefano Beccarin. Il legale non rilascia dichiarazioni ufficiali in questo momento perché non ha ancora terminato la visione degli atti, anche se esclude di poter presentare qualche istanza a favore del suo assistito già nei prossimi giorni, preferendo lasciar decantare la situazione. L’avvocato, tuttavia, non nasconde di ritenere che la posizione processuale di Beccarin sia molto diversa da quella di Calzi. Il legale non si sbilancia, ma appare evidente che sta cercando prove che convincano i giudici non solo che Beccarin non può essere imputato di omicidio premeditato, in quanto all’oscuro che Calzi si fosse messo in viaggio per Cambiago, dove aveva appuntamento con Delloufi con un fucile, ma anche che il ragazzo è estraneo all’omicidio. Non sorprenderebbe se l’avvocato assumesse come linea difensiva la non colpevolezza del giovane nel reato per il quale è stato incarcerato, nella speranza di arrivare al massimo a una condanna per favoreggiamento. Se questa fosse la linea difensiva, nelle prossime settimane il legale potrebbe chiedere al giudice di attenuare lo stato di carcerazione di Beccarin, magari con gli arresti domiciliari. Naturalmente queste sono illazioni che la difesa di Beccarin non conferma né annuncia, in quanto le mosse dello studio legale milanese al momento non sono state rese pubbliche. Si tratta di strategie dettate solo da calcolo probabilistico.
Pgr
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