Ambiente

Fai, giornata naturalistica sulla Melotta
per difendere il valore del geosito

Nella foto in basso, l’area dove sono previste le escavazioni di argilla

Giornata – sabato 10 maggio – all’insegna della biodiversità e della geologia di un particolarissimo sito della provincia di Cremona, il Pianalto della Melotta, testimone fossile di quando alla nostra latitudine c’era un clima tropicale ed oggi minacciato da un piano cave che autorizza l’estrazione di ulteriori 1.800.000 metri cubi di argilla. L’idea è venuta al Fai (fondo ambiente italiano), delegazione di Cremona guidata da Francesca Bottini, con l’ausilio delle associazioni Legambiente, Italia Nostra, Wwf. Un centinaio di persone, in bicicletta e a piedi, hanno seguito le guide che, ciascuna per le proprie competenze scientifiche, hanno illustrato le peculiarità del geosito, dichiarato dal 2000 Sito di Interesse Comunitario. Il giorno prima al teatro Galilei di Romango, convegno scientifico sullo stesso argomento.

La Comunità Europea ha definito il sito “l’ultima evidenza morfologica delle dinamiche geologico-strutturali che testimoniano dell’avvenuta indentazione tra la catena alpina e la catena appenninica” e luogo fondamentale per la conservazione e la tutela della biodiversità sul continente europeo.
L’interesse geologico del sito è dato anche dalla presenza, su tutta l’estensione, di particolari tipi di suoli, assenti nelle aree circostanti che si sviluppano normalmente in condizioni climatiche molto diverse da quelle attuali della Pianura Padana. L’area è ora a rischio a causa dell’escavazione di una cava di argilla che determinerà la demolizione di una parte consistente del geosito e dunque la perdita del suo valore scientifico e naturalistico.  Il Piano cave votato dalla Provincia  a febbraio 2014, attualmente al vaglio della Regione, concede l’escavazione di ulteriori 1.800.000 mc di argilla, che, sommandosi ai 500.000 mc residui dalla precedente pianificazione, portano il totale escavabile a 2.300.000 mc

La Delegazione FAI di Cremona, insieme alle sezioni di Cremona di WWF, Italia Nostra e Legambiente, che sono impegnate da tempo nella tutela e valorizzazione del Pianalto di Romanengo, ha presentato le proprie osservazioni al Piano delle Attività Estrattive della Provincia di Cremona e alla Variante di Adeguamento parziale al PTR del PTCP della Provincia di Cremona. La giornata di sabato si inquadra nelle iniziative che hanno lo scopo di approfondire la conoscenza dei valori geologici, pedologici, naturalistici, agronomici e paesaggistici del geosito, finalizzati anche alla diffusione della conoscenza di questa area e alla sua tutela e salvaguardia.

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