Cronaca

Arrestati per furto difesi da connazionali
Spiegamento di forze a Castelleone

Attimi di tensione a Castelleone nella notte di sabato. Gli agenti della polizia hanno fermato due uomini per furto, ma al momento dell’arresto sono stati circondati da una quarantina di persone che protestavano contro l’azione delle forze dell’ordine. Un massiccio dispiegamento di forze ha evitato che la situazione degenerasse.
Tutto è iniziato con una segnalazione del titolare di una ditta tra Sergnano e Casaletto Vaprio che ha chiamato il 113 dicendo di essere stato vittima di un furto di gasolio. Sul posto gli agenti della stradale di Crema che hanno dato inizio alle ricerche. Due romeni, P.A., del ’64, e A.I.L., classe ’87, si erano introdotti nella ditta, avevano asportato benzina da un mezzo, caricato le taniche e si erano dati alla fuga. Grazie anche al supporto dei carabinieri e alla targa, la stradale è riuscita ad identificare l’auto con la quale era stato commesso il reato, a Castelleone, nei pressi dell’abitazione di due romeni e ha fermato i responsabili. Mentre caricava gli autori del furto in auto, un gruppo di persone, circa una quarantina di nazionalità romena, ha circondato gli agenti per protestare contro l’arresto. Immediato lo spiegamento di forze in soccorso dei due poliziotti. Sul posto, un’altra pattuglia della stradale, i carabinieri, la questura e la finanza. L’arrivo delle forze dell’ordine ha funzionato da deterrente. Le proteste si sono calmate, senza l’utilizzo della forza, e i due romeni sono stati arrestati per furto aggravato in concorso e resistenza. E’ stata anche sequestrata l’auto, una Ford, con la quale era stato commesso il furto e recuperata la parte di refurtiva non ancora andata dispersa. Gli agenti valuteranno se, nell’ambito delle tensioni alla palazzina di Castelleone, ci siano profili rilevanti dal punto di vista penale. Intanto i due romeni arrestati sono stati processati per direttissima. Il giudice ne ha convalidato l’arresto e ha aggiornato l’udienza al prossimo 7 ottobre, in quanto il loro legale, l’avvocato Simona Bracchi, ha chiesto i termini a difesa. In attesa del processo, i due imputati restano in carcere.

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