Politica

Provincia: Doldi resta
in consiglio, Bertusi: “Sovietiche
le modalità di elezione di Gallina”

Il consigliere Andrea Doldi resterà al suo posto in consiglio provinciale nonostante le tre assenze consecutive dell’11 aprile, 30 aprile e 28 maggio. Lo ha deciso l’ufficio di presidenza nel primo pomeriggio di venerdì 19 luglio. “Abbiamo discusso – afferma il capogruppo Pdl Gabriele Gallina – sono state manifestate varie opinioni, poi si è deciso, viste anche le  motivazione portate per iscritto da Doldi, di non procedere oltre con l’iter che avrebbe portato alla sua decadenza”. Una scelta “a maggioranza”, la definisce il consigliere indipendente Massimo Araldi: “Con tutto il rispetto per la persona, se c’è un regolamento non vedo perché non lo si debba rispettare. Però chiederò che vengano resi pubblici tutti i dati di presenza e di attività dei consiglieri”. Ma il consiglio provinciale che ha fatto seguito all’Ufficio di presidenza si è aperto subito nel segno della polemica con la dichiarazione di Fabio Bertusi (Pdl) sulla nomina di Gallina (invece di Antonio Agazzi, assente giustificato nelle seduta odierna) a capogruppo: “Non posso che esternare tutto il mio rammarico nell’apprendere soltanto ora l’ufficialità rispetto all’avvicendamento del capogruppo del gruppo al quale aderisco – ha detto Bertusi in consiglio – Una vicenda mal gestita, che al di la della sostanza della scelta (non si può infatti non prendere in considerazione la mancanza di ben 4 firme a sostegno) credo che abbia lasciato i suoi maggiori strascichi sulla forma, ovvero sulle modalità un po’ sovietiche che hanno trascurato il dibattito, il confronto e la compartecipazione su una scelta strategica non solo per il nostro gruppo, ma a maggior ragione su tutta la maggioranza che sostiene il Presidente Salini. In tutta questa vicenda, mi è doveroso ringraziare a nome del partito che rappresento il consigliere Antonio Agazzi che in un momento difficile di transizione ha gestito al meglio un ruolo tutt’altro che facile. Il Partito ha apprezzato l’ottimo lavoro del nostro capogruppo facente funzioni, la sua ricerca spasmodica per il dialogo e la capacità di mediazione con la quale ha gestito partite anche complesse. Mi rivolgo quindi al Presidente Salini, perché possa, con l’autorevolezza che lo contraddistingue, cercare da subito di imbastire nuovamente un adeguato dibattito democratico interno alla maggioranza nell’interesse di tutta l’istituzione che rappresentiamo e nell’interesse di tutti i cittadini cremonesi”.

Una provocazione che al momento non è stata raccolta dagli altri esponenti Pdl e nemmeno dal presidente Salini, che in altre occasioni non aveva mancato di affondare il coltello nella piaga delle divisioni interne al Pdl. Ancora Bertisi: “Gallina è una figura che divide, non unisce. Un conto sono le possibili divergenze interne, un conto è passare sopra le persone, come è stato fatto nei confronti di Agazzi”.

A proposito della conferma di Doldi, a contare  all’interno dell’ufficio di presidenza è stata l’opinione del gruppo Pdl, nonostante il coordinatore provinciale Luca Rossi qualche giorno fa avesse pubblicamente detto che, se un regolamento esiste, questo andrebbe applicato. Ma è lo stesso Rossi adesso a non voler alimentare al momento alcuna polemica: “La posizione del Pdl – spiega – in consiglio provinciale è quella espressa dal capogruppo. Poi è normale che su molte questioni vi possano essere divergenze”.

Sempre nel pomeriggio di venerdì 19 luglio, consiglio provinciale con all’ordine del giorno l’esame di varie interrogazioni. Le fila del gruppo Pdl sono più complete del solito, ma con un’assenza d’eccezione (giustificata), l’ex capogruppo facente funzioni Antonio Agazzi (giustificato).

La lettera di Doldi sulle cause giustificative delle assenze

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