Cronaca

Doppi incarichi, i grillini dicono basta,
ma Agazzi non ci sta:
«Pensino ai problemi di Crema»

Doppi incarichi, il Movimento 5 Stella, terzo partito in città, dice basta. E lo fa con una interpellanza rivolta a sindaco Stefania Bonaldi, perchè prenda posizione o magari arrivi a chiedere ai consiglieri che hanno doppio incarico di fare una scelta. A chiederlo Christian De Feo e Alessandro Boldi.

Si tratta dei consiglieri Agostino Alloni che ricopre anche la carica di consigliere regionale, Antonio Agazzi, che oltre ad essere vice presidente del consiglio di Crema siede anche nei banchi della Provincia, e l’onorevole Alberto Torazzi che si divide tra Crema e Roma.  «Il malcostume tipico della politica all’Italiana di occupare più poltrone da parte delle stesse persone coinvolge anche Crema»  afferma Roberto Schiavini, membro del Movimento 5 Stelle cremasco.

I grillini consapevoli che nessuna legge vieta questi doppi incarichi fanno appello all’etica e si dicono certi che “anche i diretti interessati, avendo a cuore solamente il bene dei cittadini che rappresentano e sapendo di non poter dare il meglio di se stessi se affaticati dai doppi incarichi, saranno ben contenti di liberare una delle due poltrone occupate e dare l’opportunità ad altri cittadini altrettanto capaci di partecipare attivamente alla vita pubblica”.

Una certezza subito smentita dal capogruppo di Servire il cittadino, Antonio Agazzi, che non ha gradito la richiesta e ha subito specificato che il sindaco non può pretendere le dimissioni di un eletto dal popolo. Agazzi sottolinea che in Provincia per via di un decreto del Governo Prodi che vieta il cumulo degli emolumenti, non percepisce nulla. “Costo, quindi, alla collettività quanto appunto Alessandro Boldi o Christian Di Feo del “Movimento 5 Stelle”, nel senso che, come loro, percepisco il gettone dal comune di Crema e solo dal comune di Crema”, specifica. Agazzi quindi si sente a posto, ma specifica che se fosse stato nelle condizioni degli altri due consiglieri, Alloni e Torazzi, cioè “in Regione o in Parlamento mi dimetterei di sicuro dal Consiglio Comunale di Crema, anzi neppure mi sarei candidato: li è davvero un’altra cosa in termini di costo per i cittadini, considerati gli stipendi, che, pare, tuttavia, non siano il vero problema, a giudizio del “Movimento 5 stelle”, almeno leggendo l’interrogazione”.

Secondo Agazzi il tema della crescita della nuova classe dirigente non sarebbe comunque nel suo caso un motivo per dimettersi: primo perchè lui ha solo 44 anni e secondo perchè con la sua lista civica ha portato in consiglio persone nuove.

“Mi permetto di suggerire ai due Consiglieri del “Movimento 5 stelle” di qualificare il proprio mandato elettivo cercando di essere più attivi rispetto ai problemi concreti dei cremaschi, ai temi amministrativi veri”, conclude.

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