Cronaca

Crema rischia di perdere l’università
Appello bipartisan al sindaco
firmato da Agazzi (Pdl) e Bonaldi (Pd)

Il Polo didattico e della ricerca di Crema è a rischio. A sostenerlo sono il presidente del Consiglio Comunale, Antonio Agazzi (Pdl) e la capogruppo del Partito Democratico, Stefania Bonaldi. “L’Università Statale di Milano – osservano – sta procedendo a ritmi serrati alla realizzazione di una nuova sede per gli informatici in via Celoria a Milano, un palazzo di 8 piani il cui completamento è previsto per il 2014, cioè proprio in coincidenza con la scadenza della convenzione in essere per la sede di Crema”. Una circostanza che non può che mettere in apprensione l’amministrazione comunale e l’intero territorio in relazione alle ricadute sul polo cremasco. Da qui l’appello bipartisan lanciato al sindaco Bruttomesso, “perché l’Università è un bene della Comunità ed esige impegno trasversale”. Bonaldi e Agazzi hanno presentato un’interpellanza per non perdere un’opportunità che arriva dalla Regione Lombardia. “Il 29 dicembre scorso – spiegano – è stata adottata una delibera della Regione Lombardia volta a selezionare aggregazioni di centri di ricerca ed attori pubblici e privati, che potranno essere destinatari di fondi per le azioni previste dal Programma Nazionale della Ricerca 2011-13. La  delibera della giunta regionale invita appunto a presentare candidature da parte di organismi di ricerca in partenariato con imprese per la partecipazione alle iniziative di Regione Lombardia e del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) a sostegno di progetti di ricerca industriale, sviluppo sperimentale e formazione per il potenziamento e/o la creazione di distretti ad altra tecnologia”.

Secondo Bonaldi e Agazzi questo è il momento per agire: “Questa opportunità può verosimilmente essere l’ultima possibilità per rendere concretizzabile un piano di salvezza e di rilancio della sede universitaria di Crema: è estremamente probabile che, in assenza di un progetto di rilancio condiviso, sostenibile e di scala adeguata sul polo di Crema, la Statale potrebbe disimpegnarsi definitivamente da Crema nel 2014”. Sul Polo didattico e della ricerca di Crema esistono già studi competenti elaborati da chi vive l’Università, che andranno esaminati e messi a frutto per non perdere opportunità importanti per il nostro territorio. Nell’interrogazione Bonaldi e Agazzi chiedono quale sia lo stato dell’arte sul futuro dell’Università a Crema; quali le conclusioni e le risultanze dei workshop organizzati nel corso dell’anno 2011 presso la sede Cremasca e quale il grado di coinvolgimento del territorio  e del tessuto produttivo imprenditoriale locale per il rilancio del polo universitario di Crema.

 

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