Premio letterario per la neurologa
e autrice cremasca Rosina Paletta
Un medico con la passione per la scrittura, dal racconto alla poesia: Rosina Paletta neurologa dell’Asst Melegnano Martesana e impegnata nel mondo dell’associazionismo e del volontariato, anche in qualità di segretaria della sezione di Crema dell’Associazione italiana donne medico (Aidm), non è nuova, anzi, e anche noi abbiamo scritto su questa testata diverse volte. Lo facciamo anche ora, a distanza di qualche giorno dall’ultimo riconoscimento che la dottoressa Paletta ha ricevuto in quel di Savona, dove lo scorso 21 novembre nella Sala Rossa del Municipio si è svolta la cerimonia di premiazione dei vincitori della diciottesima edizione del Premio Cronin, promosso dalla sezione “G. B. Parodi” dell’Associazione Medici Cattolici Italiani, e a cui medici e odontoiatri partecipano inviando testi inediti.
Un premio istituito nel 2007 e intitolato al grande medico e scrittore scozzese Archibald Joseph Cronin, che vanta il patrocinio di Regione Liguria, comune di Savona, Associazione Medici Scrittori Italiani, Associazione Medici Cattolici Italiani, Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Savona, Società Italiana di Psichiatria. Rosina Paletta, originaria di Cirò, in Calabria, formatasi presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Magna Graecia di Catanzaro ha ricevuto il primo premio per la sezione saggistica con il saggio “Resistere umani”, ed il terzo posto nella sezione poesia (con “Mutazione del vetro”), oltre alla menzione nella sezione narrativa, con il racconto “Lira”.
“Resistere umani”, indaga quella che è l’arte di resistere e trasformarsi, tra neurobiologia e biologia della resilienza, con il movimento inteso come medicina della resilienza, spiega Paletta parlando del suo saggio inedito, che si conclude con l’invito a restare umani, perché “l’arte degli uomini non è sopravvivere, ma restare umani. Perché non si muore solo di guerra o di fame. Si muore, molto prima, quando si smette di sentire.
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Un’umanità che non ascolta più, non è un’umanità: è soltanto un passo che cammina”, dice l’autrice, per la quale la scrittura non è una scelta, un ornamento o un lusso dell’anima, “ma è la forma che prende ciò che sono quando finalmente trova il coraggio di affiorare. È un’estensione di me stessa. Non sempre mi salva. A volte mi pesa, mi scava, mi espone. È quell’architettura strana che mi cresce dentro da sempre. A volte la respingo, perché mi rende innegabilmente altra, troppo permeabile, troppo sensibile, quasi porosa al mondo. Altre volte mi sembra una grazia, la lente con cui intravedo ciò che normalmente scivola via, ciò che si nasconde fra le crepe del reale”.
Nel corso della premiazione è intervenuto anche l’economista cremonese Carlo Cottarelli, al quale è andato il Premio alla Carriera 2025, ulteriore motivo di orgoglio per la dottoressa Paletta: “Durante la premiazione ho sentito qualcosa che ancora oggi faticherei a nominare. Era come se dentro di me si fossero tesi all’improvviso fili antichissimi, filamenti sottili che vibravano tutti insieme, ognuno con un suono diverso. E in quel tremore, paradossalmente, qualcosa si è fatta limpida, non ero io a essere più forte. Era la scrittura a reggermi, come una trama invisibile che non permette al tessuto di strapparsi”, aggiunge Rosina Paletta, perché per lei “scrivere è come respirare, è il mio modo di respirare in diagonale, di vedere oltre la superficie”.
Ilario Grazioso