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Quartieri in fiera: festa finale
di Re.Qu al Campo di Marte

Quasi tre anni intensi di attività, giochi, momenti formativi, laboratori, podcast, spazi di confronto e condivisione, con un obiettivo: fare rete per rafforzare la comunità educante come risposta alle crescenti fragilità che coinvolgono sempre più bambini e adolescenti.

È arrivato a conclusione il progetto Re.Qu. Reti di quartieri, progetto selezionato nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, promosso dalla cooperativa Igea e finanziato da “Con i bambini – impresa sociale”, partito ufficialmente a marzo 2023, con una serie di azioni formative e di coesione sociale.

Patti di famiglie”, Patti di comunità,” Scuole di comunità”, “Martedì, Mercoledì e Giovedì dei Parchetti”, sono state tante le azioni e le attività che hanno coinvolto famiglie, scuole, adolescenti e bambini.

In ambito formativo sono state varie le occasioni di incontro con insegnanti e genitori per sostenere la comunità educante. Tra queste ricordiamo, ad esempio, l’incontro con lo psicologo e psicoterapeuta Matteo Lancini, presidente della Fondazione Minotauro, rivolto a insegnanti, genitori ed educatori che ha lanciato una vera e propria sfida alla comunità educante perché si metta in ascolto delle emozioni più scomode degli adolescenti.

Il progetto ha visto infatti un ampio partenariato di enti: Comune, scuole del territorio, associazioni ed enti del terzo settore.

“La speranza e l’auspicio – ha detto Luisa Scartabellati, Presidente di Igea Società Cooperativa Sociale ente capofila del progetto ReQu – era che ReQu diventasse un punto di riferimento in città per tutti coloro che si occupano di fragilità e minori.

In questi anni, facendo rete e collaborando, abbiamo offerto uno sguardo nuovo e creato relazioni significative. Uno sguardo fatto di presenza, attenzione, continuità nelle piccole cose e attività proposte coinvolgendo i diretti interessati; uno sguardo nuovo che ha creato fiducia, rispetto nel tempo e ha rafforzato davvero i legami. Siamo usciti dai nostri uffici e andati nei quartieri dove vivono le persone che volevamo conoscere e incontrare. Un’accoglienza nei quartieri, che è diventata abitudine, attesa, bisogni manifestati, amicizie e rapporti consolidati tra persone spesso appartenenti a culture diverse, straniere. Siamo molto contenti della risposta ricevuta e l’espansione dell’iniziativa dei “Parchetti” verso nuove periferie, da Ombriano a San Bernardino, Santa Maria e Santo Stefano, ha confermato che siamo sulla strada giusta.”

“Re.Qu. Reti di Quartieri – ha proseguito Veruska Stanga, Direttrice Consultorio Diocesano famigliare Insieme – è nato dopo il covid. Dopo una fase di chiusura l’idea che ha guidato il progetto è stata quella di creare occasioni di incontro e di condivisione con gli adulti, in un’ottica di valorizzazione di quello che già c’era. Un investimento sulla comunità educante, sugli adulti con ricadute sui ragazzi.”

“Re.Qu – ha dichiarato in conferenza stampa Anastasie Musumary, Assessora al Welfare Comune di Crema, è stata un’esperienza di comunità che ha caratterizzato il nostro sistema di welfare. Ha lavorato sul recupero della capacità educativa degli adulti, di essere punti di riferimento per i ragazzi. Una ricchezza per il nostro territorio che potrà proseguire grazie alla co-progettazione.”

“Viviamo in una società – è intervenuta Emanuela Nichetti, Assessora all’ Istruzione, Lavoro e Formazione del Comune di Crema – in cui spesso i genitori testimoniano le loro difficoltà ad essere figure di riferimento. Re.Qu. ci ha dato l’opportunità di riflettere sulla relazione tra genitori e figli, ci ha offerto delle provocazioni positive, come è accaduto con l’incontro con lo psicoterapeuta Lancini e indicato una strada su cui lavorare”.

“La parola comunità educante – è stata la riflessione di Giorgio Cardile, Assessore alla Cultura e Politiche Giovanili – su cui si fonda il progetto Re.Qu.mi ha conquistato. Oggi non è facile per i genitori che lavorano e che trascorrono relativamente poco tempo con i loro figli. Subentrano tanti altri educatori durante la giornata. Ciò che il progetto restituisce è un metodo, la capacità di fare rete. L’auspicio è dare continuità anche nel lungo periodo”.

“La risposta nei quartieri è stata molto positiva – hanno concluso Gloria Facciocchi e Lucia Dornetti educatrici dei Servizi Sociali in coprogettazione. Oltra all’affluenza quello che ci ha colpito è stata la forza costruttiva del progetto, non tanto il risultato finale. Abbiamo cercato di valorizzare tutti i quartieri, Ombriano, San Bernardino, Santo Stefano , Santa Maria, ognuno con le sue peculiarità. E’ stata una bella esperienza che ha saputo creare comunità e condivisione”.

Ma veniamo alla festa, all’evento finale. Si terrà sabato 29 novembre al Campo di Marte dalle 14.30 alle 17. Parteciperanno tutti gli enti partner e i protagonisti dei servizi e delle attività realizzate in questi due anni dal progetto Re.Qu. L’evento è aperto alla cittadinanza perché l’intento è proprio quello di far conoscere alla città quello che si è fatto.

Sarà una sorta di Fiera all’aperto, nel parco, dove saranno allestiti vari stand. Come un libro da sfogliare ogni stand corrisponderà ad un progetto, una pagina da raccontare. Diversi gli stili narrativi: dalle testimonianze in prima persona, alla mostra fotografica, al libro che raccoglie i vari progetti realizzati.

Spazio anche alla creatività e alle pagine da scrivere con la lavagna dove i partecipanti potranno lasciare un messaggio. Non mancherà lo stand culinario dedicato alla merenda.

Il tutto condito da giochi, laboratori e attività. Ogni ente partecipante proporrà infatti un’attività diversa: laboratorio natura, giocoleria, giochi di ruolo, web radio in accompagnamento e… tante sorprese. Il collante è la bellezza dello stare insieme, divertitisi e fare festa.

“Quartieri in fiera” è un’occasione per conoscere le azioni e gli esiti del progetto e per vivere un pomeriggio di comunità insieme in uno spazio significativo per la città. In caso di pioggia l’evento si terrà nello spazio del mercato austroungarico della Fondazione San Domenico.

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