Cronaca

Tensione in Consiglio: "Vergognoso
strumentalizzare scelte personali"

Fabio Bergamaschi e Attilio Galmozzi

Tanta tensione nel Consiglio comunale andato in scena in sala Ostaggi a Crema. Il dibattito si apre con la comunicazione di Simone Beretta in merito al progetto di rifacimento di Viale Europa, chiedendo all’amministrazione di far avere ai consiglieri la progettazione.

La prima interrogazione riguarda la Privacy dei dati raccolti nei confronti dei cremaschi, presentata da Giuseppe Torrisi, alla quale ha risposto il sindaco Fabio Bergamaschi: “Gli urban data sono uno strumento potente. Non rappresentato solo una misurazione, ma più in generale un supporto nella pianificazione urbana nel suo complesso. I dati vanno maneggiati con cura, con rigore e certezza dell’anonimato. Però è già tutto esistente in campo economico e di marketing: vanno valorizzati e non demonizzati”.

Risposta che non ha scaldato particolarmente Torrisi: “Abbiamo smosso la sensibilità del sindaco. Non è vero che il Comune c’entra nulla. Il GDPR stabilisce che le misure di sicurezze debbano essere proporzionati”.

La seconda interrogazione, mossa da Giovanni De Grazia (assente al consiglio), ha riguardato la manutenzione degli impianti sportivi, alla quale ha risposto Pagliari: “Sugli impianti abbiamo delle criticità. Al Dossena abbiamo sistemato le caldaie e la recinzione esterna, oltre a rivedere le reti del campo da calcio. Quest’ultimo intervento vale anche per Pierina e Toffetti. Come sapete, alla Pierina c’è il progetto di stendere il campo sintetico”.

La controreplica è toccata ancora a Torrisi: “Su trentotto impianti sono stati citati dieci. La più importante era il nuovo palazzetto dello sport che però non è stato fatto”.

Si passa alla surroga del consigliere Paolo Nicardi con Valeriano Ciciriello. Bergamaschini, consigliere cremasco della Lega, ha criticato le dimissioni che hanno colpito la maggioranza nel corso di questi tre anni, sostenendo che l’appoggio al sindaco non è più stabile come nel 2022.

Replica arrivata dalla Teresa Caso, ribadendo la stabilità e la coesione della maggioranza, etichettando la critica di Bergamaschini come fantasia.

Alla discussione si è aggiunto anche Simone Beretta: “Non capisco perché si debba tenere il confronto e il giudizio. Credo che anche noi consiglieri di minoranza abbiamo l’esigenza di comprendere i motivi di queste crepe. L’importante è fare un ragionamento politico: quando il PD vince a Crema sa benissimo che può vincere solo con le liste civiche. La maggioranza dimentica di chi se n’è andato, noi dell’opposizione abbiamo il dovere di ricordarvi quanti scismi avete passato in questi anni. La gente che è andata via dalla maggioranza aveva guadagnato le preferenze, una di queste è Giossi, sempre corretto, che non è stato tutelato”.

Il sindaco ha glissato le accuse di Beretta come un “racconto Fantasy”. In tutto questo, Manuela Schiavini è entrata a gamba tesa sulla maggioranza: “Voi siete presenti perché la maggior parte di voi è pensionata – esordisce, che poi si scaglia sulla consigliera Pederzani – mettere le foto sui social delle assenze da parte della minoranza è davvero da bambini. La gente lavora, capisco che sei piccola e ancora bambina, e quindi bisogna ricordarti le buone maniere”.

Alla critica si è aggiunta anche Ilaria Chiodo, concentrandosi sulle difficoltà delle persone che possono derivare anche da problemi familiari: “Con la digitalizzazione sicuramente ci sarebbero meno difficoltà, soprattutto per chi, come me, assiste familiari fragili. Queste proposte dovrebbero arrivare dalla maggioranza, non dall’opposizione”.

A calmare gli animi, dopo il tentativo del presidente Galmozzi, ci ha pensato il consigliere Lopopolo: “Ognuno compie le proprie scelte, non bisogna giudicare nessuno. Il dibattito politico su scelte personale è sinceramente desolante”.

La tensione in aula però è palpabile, tanto da chiamare in causa nuovamente il sindaco Bergamaschi: “Penso sia vergognoso strumentalizzare politicamente le scelte personali delle dimissioni da parte delle persone. Il sottoscritto, finché sarà in questo ruolo, non permetterà a nessuno di schiacciare motivazioni personali per meri fini politici. Vale per maggioranza e minoranza. Io non ho mai sentito un motivo politico delle persone che sono uscite dalla maggioranza”.

Con calma è intervenuta anche Laura Zanibelli, che ha ricordato al sindaco alcune dimissioni politiche: “Credo che sia sbagliato dire che nessuno della maggioranza sia uscito con motivazioni politiche. Significa che il sindaco non tiene in considerazione le dichiarazioni di chi era con lui nel gruppo. Nessuno giudica le scelte personali: Bergamaschini ha mostrato un cartellone in cui ci sono solo dei numeri di persone dimesse, sono dati. La giunta cambia, la gente cessa i rapporti di lavoro anche con cause politiche, e sono rinunce pesanti perché sono state a sostegno del sindaco. Quindi l’insieme parla di debolezza della maggioranza”.

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