Riga la macchina del collega
poliziotto: ripreso dalle dash cam
Nel dicembre dell’anno scorso aveva rigato l’auto del suo capo, un vice ispettore della polizia di Crema, ma le tre dash cam all’interno della macchina avevano rivelato il volto dell’autore. L’agente responsabile del gesto, sovrintendente di grado, è quindi finito nei guai per danneggiamento aggravato. Nei suoi confronti era stato emesso un decreto penale di condanna a cui l’agente si era opposto, chiedendo la possibilità di accedere alla messa alla prova.
Tra il capo e il suo collega c’era stato un confronto durante un servizio lavorativo. I due, poi, si erano chiariti, e tutto sembrava essere finito lì. E invece un mese dopo il vice ispettore, che aveva parcheggiato non lontano dal Commissariato, si era trovato la macchina danneggiata. Qualcuno gli aveva rigato la fiancata con una chiave, danneggiando le due portiere, anteriore e posteriore, del lato conducente.
Un segno profondo, fatto con forza, per un danno di oltre duemila euro.
Le dash cam installate all’interno del mezzo hanno svelato che l’autore del gesto altri non era che il collega, che ci era andato giù pesante, tanto che nella visione dei video si vede la vettura “dondolare”.
Oggi, nell’udienza per l’ammissione alla messa alla prova, il legale del vice ispettore, l’avvocato Micol Parati, ha detto al giudice di non ritenere congrua la proposta risarcitoria della controparte, considerando l’assegno versato, di duemila euro, solo come parte del risarcimento. Anche il giudice non lo ha ritenuto congruo, ma comunque sufficiente per l’ammissione alla messa alla prova presso un ente del Cremasco.
L’udienza è stata poi rinviata per definire il piano per accedere al programma di trattamento elaborato dagli Uffici di Esecuzione Penale Esterna. Con la messa alla prova, il procedimento viene sospeso e, in caso di esito positivo, il reato si estingue. Il sovrintendente è anche sotto procedimento disciplinare.
Sara Pizzorni