Festa per il tortello cremasco:
i 10 anni della Confraternita
I primi dieci anni della Confraternita del Tortello Cremasco sono stati celebrati sabato con un programma articolato, come si conviene per questo tipo di ricorrenze.
Un’occasione così non poteva che celebrarsi anche a tavola, nell’ambito di un evento organizzato presso il Ristorante Rosetta a Capergnanica, ma prima, in mattinata, la Confraternita cremasca ha accolto il presidente della F.I.C.E. (Federazione Italiana Circoli Enogastronomici) Marco Porzio, che è anche presidente della Confraternita del Gorgonzola di Cameri (Fara Novarese – Novara), ed i rappresentanti di 8 Confraternite giunte in città.
Confraternita del Formaggio Piave di Feltre (Belluno), Confraternita della Polenta di Bergamo, Confraternita del Cotechino magro di Spessa (Pavia), Confraternita della Grappa di Brescia, Magistero dei Bruscitti di Busto Arsizio (Varese), Circolo Enogastronomico lombardo della Franciacorta di Rovato (Brescia), Confraternita Amici del Porcello di San Paolo (Brescia), Confraternita della Tagliatella di Lugo (Ravenna).
Questi i gruppi ospiti della Confraternita del Tortello, che guidati dal presidente della Proloco Vincenzo Cappelli e dal socio della Confraternita, Franco Soloni, hanno prima visitato la Basilica di Santa Maria della Croce, apprezzando anche le note dell’arpa e la colazione presso la Casa del Pellegrino.
La mattinata è proseguita sempre a Crema con una passeggiata per il centro cittadino e l’incontro in comune con il sindaco Fabio Bergamaschi e l’assessore Franco Bordo, nell’ambito del quale è stata consegnata una targa a Roberta Schira, Gran Maestro della Confraternita del Tortello.
Poi lo spostamento da Rosetta a Passarera, per il pranzo a base di piatti della tradizione cremasca e naturalmente del tortello, con un allestimento curato nei minimi particolari dalla Confraternita, con tanto di tavoli, i cui nomi riprendevano gli ingredienti del tortello cremasco, il cui disciplinare per la DeCo è in fase avanzata.
Nel corso del suo intervento, Roberta Schira ha spaziato del concetto di cucina tradizionale e di legame tra piatto luogo e tempo, agli approfondimenti sulla Confraternita e sul tortello: “Era l’estate del 2015 quando diverse persone tra cui Franco Bozzi mi hanno coinvolta fondazione di una Confraternita che avesse il compito di tutelare e promuovere questo piatto unico”.
“Il nostro tortello che ha tanto a che vedere con quella che è stata la liaison con Venezia”, ha proseguito Roberta Schira, che ha ricordato la ricetta codificata dalla Confraternita, che riprende quella che si cucinava a inizio del secolo scorso, portata avanti dal socio onorario Amilcare Cazzamalli, presente al tavolo della Confraternita.
Tra una portata e l’altra, Vincenzo Cappelli è intervenuto ed in pochi minuti ha condensato storia e curiosità del piatto tipico della cucina cremasca, elencando gli undici ingredienti del ripieno, “che vengono dall’Oriente e sono legati alla Repubblica di Venezia”.
Un piatto, i tortelli cremaschi, che nel Seicento era presente solo sulle tavole delle famiglie nobili cremasche: ma è veramente tutto dolce? “Lo zucchero si scioglie e diventa il legante di tutti i sapori degli altri ingredienti”, ha aggiunto Cappelli, che ricorda poi l’importanza della pasta matta, quindi senza l’aggiunta di uova, che contiene il ripieno mitigandone il contenuto dolce.
Dagli ospiti presenti, i complimenti per l’organizzazione della giornata e per il supporto della famiglia Barbaglio e della quasi novantenne Rosetta, i cui tortelli hanno suscitato molti apprezzamenti anche dai componenti delle Confraternite più lontane.
In chiusura, da parte di Roberta Schira, nelle vesti anche di giornalista e critica gastronomica, l’auspicio per il buon esito dell’iter che potrebbe portare la cucina italiana ad essere dichiarata patrimonio dell’umanità: la candidatura è stata avanzata dal Governo e da varie associazioni nel 2023, e la decisione dell’Unesco, dopo un iter articolato è attesa per il prossimo dicembre.
Ilario Grazioso