Spettacolo

Dalla Palma: “La diversità
distingue, l’omologazione estingue”

Diego Dalla Palma

Tra le iniziative che si sono svolte ieri in città nell’ambito del fitto programma di Crema Beauty Days, sul palco del San Domenico, Diego Dalla Palma ha portato in scena “Bellezza imperfetta”. Poco più di un’ora e mezza, con una scenografia, nella quale Dalla Palma si è preso la scena, catturando l’attenzione del pubblico al quale ha parlato quasi come in un monologo, intervallato da qualche videoproiezione e brevi performance musicali di Cesare Picco e Chiara Luppi, per la regia di Ferdinando Ceriani.

Bellezza, ma non solo nel suo spettacolo scandito da parole chiave, rappresentanti momenti di vita vissuta, da quello che è stato definito dal New York Times come il “profeta del make-up italiano”. Coraggio, diversità, dolore, consapevolezza, disciplina e destino, questi i sei macro argomenti sui quali Dalla Palma, dal palco ed in qualche occasione anche scendendo in platea, ha preso spunto per omaggiare poeticamente, da un lato la sua personale idea di bellezza e dall’altro, una figura femminile fondamentale per la sua vita, quella della mamma Agnese.

A quasi 75 anni, con oltre 50 di carriera, Dalla Palma reduce mercoledì scorso dalla prima a Rho di “Perché no?”, che si ispira ai contenuti di un libro di prossima pubblicazione per La nave di Teseo, continua a sperimentare: scenografo, costumista, truccatore, imprenditore, scrittore, conduttore televisivo, interprete del tempo e delle sue innovazioni, recentemente anche con il podcast “Vivo – Confessioni nella tempesta”, nel quale racconta le sue emozioni, dal dolore, al coraggio, dal successo all’amore, ma anche sesso e futuro, senza nascondersi dietro a barriere e stereotipi.

E l’ha fatto anche ieri al San Domenico parlando del suo passato, della sua vita in campagna, dei suoi genitori, delle sue sofferenze amplificate dalla vita di paese che ne acuiva la diversità. Ma la diversità è una categoria della bellezza dice Dalla Palma, ricordando come già diversi lustri fa proponeva a Milano i primi rossetti dai colori insoliti per l’epoca, blu, nero, verde, bianco.

“Io volevo proporre la mia diversità anche commercialmente parlando”, ribadisce, ricordando il suo essere “diverso dagli altri”, nel modo di vestire, di relazionarsi, di intessere relazioni e rapporti, con donne e soprattutto con uomini. “La diversità distingue, l’omologazione estingue” dice dal palco e lo conferma in camerino, dove ci accoglie con disponibilità ed eleganza, non solo esercizio di stile: “In questo momento truccatori, influencer, blogger, purtroppo orientano la gente verso l’omologazione, si vedono troppe donne con le sopracciglie uguali, labbra uguali, ciglia finte applicate malamente. La cosmetica è una decorazione – afferma il noto truccatore – un gioco ed un piacere artistico e originale in particolare per ogni donna, per valorizzare prioritariamente la propria personalità, il proprio fascino, il modo di essere”.

Nel suo monologo ricorrente la figura della mamma e di quel rossetto sempre portato, anche durante le attività in campagna e che rappresenta, “una forma di bellezza anche dentro la tempesta”. Lo spettacolo corre lungo i binari del dolore, “che è venuto a trovarmi più volte”, racconta Dalla Palma, a partire dalla meningite che l’ha colpito nel 1956 e che si collega al brano portato al successo da Mia Martini nel 1990.

Dolore che è anche quello subito in prima persona, negli anni del collegio a Venezia, nei quali è stato abusato dai preti, e poi il destino e la melodia di “Una ragione di più” di Ornella Vanoni, fino all’ultima parte nella quale affronta il tema della morte e della malinconia. Ed in questo ambito si coglie il senso della “bellezza imperfetta”, perché se non è imperfetta non è bellezza ci dice lo stesso Dalla Palma.

“Solo gli sciocchi li chiamano difetti, le donne e gli uomini con i cosiddetti difetti, sono le persone maggiormente affascinanti. E poi, quando il dolore diventa un sistema per affrontarlo e per renderselo alleato, allora accade qualcosa di magico, che diventa luccicanza”. L’iniziativa di ieri promossa da Ancorotti Cosmetics si inserisce in un più ampio programma che oggi, domenica 21 settembre alle 17 vedrà il culmine, con la comunicazione di quanto ricavato, che sarà utilizzato per un’opera meritoria per la prevenzione della salute femminile, qual è l’acquisto di un ecografo per l’Ospedale Maggiore di Crema.

Spero di avervi trasmesso un senso leggero, soffice di quello che ci capita, perché ho visto più gente morta in vita, che in morte”, conclude Dalla Palma prendendosi gli applausi della platea.

 

Ilario Grazioso

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