Sottopasso più costoso, Zanibelli:
"Scarsa lungimiranza del comune"
Un progetto da 5 milioni di euro per la realizzazione del sottopasso ciclopedonale nel viale di Santa Maria a Crema. Secondo il sindaco Fabio Bergamaschi, il cantiere potrebbe aprirsi nel 2026, a seguito dell’assegnazione della gara di appalto ma, al momento, ci sarebbero difficoltà nel reperire i fondi di finanziamento.
Sulla questione è intervenuta Laura Zanibelli, che ha espresso il proprio parere in merito alla situazione attuale intorno all’opera che dovrà essere realizzata.
“Il progetto ciclopedonale di Bergamaschi – dichiara la consigliera di minoranza – prima assessore ora sindaco, per superare i binari sul viale di S.Maria potrà piacere o non piacere, fatto salvo che rispetti la normativa e garantisca l’ accessibilità, come pare. O può essere uno dei tanti, lasciamo a tecnici più qualificati di valutare ormai, viste le decisioni prese da Bergamaschi”.
“Abbiamo invece già detto più volte – puntualizza Zanibelli – di come si dovesse lavorare diversamente con RFI per avere un unico punto di superamento dei binari condiviso, già operativo, e un sottopasso veicolare e ciclabile percorribile da tutti, e non da oggi, ma già dalla precedente consigliatura. Il risultato invece attuale è che all’ apertura del sottopasso ci siamo trovati peggio di prima per chi ha mobilità ridotta o deve guidare passeggini o carrozzine. E non si è evitato quest’ulteriore progetto, tanto oneroso per la città e comunque tardivo rispetto al nuovo isolamento che il quartiere di S. Maria sta subendo”.
Secondo la consigliera di Forza Italia, dunque, la gestione progettuale da parte del comune sarebbe la “solita dimostrazione della scarsa capacità di pianificazione”.
“Il sottopasso di S. Maria ha subito pesanti ritardi – sottolinea nel comunicato – e questa amministrazione non certo scevra da responsabilità, non lo sa da dicembre, ma da tempo. Quindi sapeva del rischio di perdere il finanziamento PNRR, dati i tempi di realizzo di un’opera che andranno ben oltre il 2026, a meno di rettifiche . Quindi l’amministrazione sa da tempo di dover operare con risorse proprie con mutuo, anche perché la cifra richiesta era solo di 2 milioni. Ciononostante ha atteso solo questa primavera a rifare il quadro economico che ora è circa 5 milioni”.
“Almeno il sindaco doveva dare indicazione per rifare il quadro economico del progetto, che a suo dire era pronto da tempo, già l’anno scorso ed essere cosi pronto ad andare a gara ben prima di dicembre per essere pronto subito a partire col progetto esecutivo e iniziare l’opera attivando il mutuo necessario. Così come fatto per l’asilo nido, anticipando le risorse necessarie” ha spiegato Zanibelli.
“Queste tardive decisioni denotano o scarso interesse o scarsa lungimiranza. O entrambe. – ha chiosato la consigliera – Ma tant’è, non è la prima volta. Noi però non ci abituiamo a ciò”.