Via D’Amelio: “Praticare
la legalità ogni giorno”
Con la deposizione della corona d’alloro sotto l’ulivo di Largo Falcone e Borsellino in ricordo delle vittime della strage di via d’Amelio di 33 anni fa, si è concluso ieri il percorso “57 giorni, strade di legalità”, alla presenza del sindaco Fabio Bergamaschi, della presidente della Consulta dei giovani di Crema, Martina Carioni e dei rappresentanti delle Forze dell’Ordine presenti in città.
L’iniziativa giunge all’ottava edizione e completa un cammino avviato lo scorso 23 maggio, con la cerimonia nella ricorrenza della strage di Capaci, e che ha avuto quale obiettivo quello di raccontare il fenomeno mafioso, prestando l’attenzione anche al contesto locale. Ed in effetti, il racconto della criminalità nel nord Italia ha rappresentato il filo conduttore degli appuntamenti proposti dalla Consulta, con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani, coinvolgendoli in attività tali da sviluppare cultura della legalità e cittadinanza attiva.
Con lo sfondo dell’immagine dei due magistrati simbolo della lotta alla mafia, realizzata 5 anni fa da Anna Lopopolo e che riporta il noto motto “Gli uomini passano, le idee restano”, in apertura alcune letture, seguite dagli interventi istituzionali e poi dallo spettacolo-reading delle compagnie Instabile Quick e Pantakel Teatro.
Nelle parole del sindaco Bergamaschi, “la mafia non si combatte solo con la legge, ma si combatte con la cultura, la coscienza e la conoscenza”, riprendendo il pensiero di Paolo Borsellino. “Oggi non ci ritroviamo solo per commemorare, ma per prendere posizione, perché la mafia non è un fenomeno del passato, né un problema confinato al Mezzogiorno, è presente anche qui”.
Per il sindaco, “indignarsi una volta all’anno è un esercizio sterile ed offensivo nei confronti della grandezza morale di Paolo Borsellino, di Giovanni Falcone, di ogni persona che nel proprio ruolo si sia sacrificato in nome del bene comune.
Dobbiamo praticare la legalità ogni giorno – conclude il primo cittadino ringraziando la Consulta Giovani del Comune di Crema – ognuno nell’ambito del proprio percorso”.
E’ dello stesso avviso Edoardo Vola in rappresentanza del presidente della provincia Mariani, che nel suo intervento ha posto l’attenzione sulla necessità di prendere posizione. Ha scandito i nomi di chi in via D’Amelio ha perso la vita Martina Carioni, per la quale la commemorazione non è occasione per celebrare una memoria impressa nei libri, ma l’occasione per tenere viva una ferita aperta, mantenendo acceso un sentimento, lo stesso che animava Borsellino.
“È normale che esista la paura in ogni uomo, l’importante è che sia accompagnata dal coraggio, non lasciandosi sopraffare dalla paura – ha detto la presidente della Consulta citando le parole di Paolo Borsellino – altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti”.
Ilario Grazioso