Consiglio, Bergamaschini:
“Maggioranza sempre più divisa”
Andrea Bergamaschini, capogruppo della Lega in Consiglio comunale a Crema, non ha risparmiato critiche alla maggioranza, definendola sempre più divisa. Il consigliere di minoranza in particolare si è soffermato sulle dichiarazioni di Teresa Caso e Nancy Pederzani. Queste le sue parole.
“Quello che è accaduto lunedì scorso in Consiglio Comunale a Crema non è solo un episodio increscioso, ma il sintomo evidente di una maggioranza di centrosinistra sempre più spaccata, confusa e autoreferenziale. La seduta era dedicata alla discussione del nuovo regolamento della Polizia Urbana, frutto di settimane di lavoro, numerose commissioni e confronti anche informali tra le forze politiche. Eppure, proprio in aula, le consigliere Caso e Pederzani hanno scelto di sminuire il ruolo e il contributo della minoranza, in un intervento inopportuno e ingeneroso.
Ma c’è di più: la consigliera Caso ha attribuito al sottoscritto dichiarazioni mai pronunciate, in merito alla collaborazione alla stesura del testo. Una distorsione inaccettabile, che colpisce non solo la mia persona, ma il principio stesso del confronto leale. Ho quindi chiesto – legittimamente e nel pieno rispetto del Regolamento comunale (art. 49) – di poter intervenire per fatto personale, come previsto quando si viene attaccati o fraintesi pubblicamente. Il Presidente del Consiglio, Attilio Galmozzi, ha scelto di negarmi questa possibilità.
Non accettando questa forzatura, ho chiesto il voto del Consiglio, come consentito. La mia richiesta è stata respinta, ma il dato politico è chiaro: alcuni consiglieri di maggioranza si sono astenuti. Un segnale forte. Forse un primo scricchiolio nella facciata compatta del centrosinistra? O, più semplicemente, un sussulto di coscienza istituzionale? “Quando si scelgono il silenzio e la convenienza al posto del confronto e del rispetto, la democrazia perde. E insieme a lei, perdono tutti i cittadini.”
In un’aula consiliare non possono valere due pesi e due misure. O il regolamento si rispetta sempre, o non vale più nulla. Non si può invocare la legalità a giorni alterni. Questo è un principio che non difende una parte, ma tutela tutti. Se qualcuno, in futuro, vorrà chiedere di intervenire per fatto personale sulle mie dichiarazioni, troverà in me un garante della libertà d’espressione e del rispetto delle regole. Perché le istituzioni sono fatte di persone, ma si fondano sul diritto”.