Festa de l’ Unità, ultimo dibattito
su autonomia e premierato
Ha chiuso i battenti, lunedì 2 settembre, la festa de l’ Unità al podere di Ombrianello; una tradizione, durata 10 giorni, che segna la fine dell’estate a Crema e nel territorio cremasco e, con questa, la ripresa delle varie attività.
Ospiti, alle 21, nello spazio dedicato ai dibattiti, il senatore del PD Alessandro Alfieri e il deputato del PD, nonché ex ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, moderati dal Coordinatore Pd del cremasco Daniele Qalliaj, che hanno spiegato le ragioni della contrarietà del principale partito d’opposizione alle riforme volute dal governo guidato da Giorgia Meloni: l’autonomia differenziata e il premierato.
“L’autonomia differenziata fa male al Nord come al Sud – ha esordito il senatore del PD Alessandro Alfieri – fa male a tutti. La legge Calderoli nulla ha a che vedere con la vera autonomia ma complica la vita del Paese perché permette di applicare regole diverse alle regioni su alcuni temi e funzioni che invece vanno affrontati a livello nazionale, se non addirittura a livello europeo. Pensiamo davvero di costruire 20 sistemi differenti, sull’istruzione, sulla sanità, sul commercio? “
La parola passa al deputato del Pd Lorenzo Guerini:” Pare che la logica che abbia mosso le riforme sia la logica delle bandierine: l’autonomia differenziata la Lega; il premierato, Fratelli di Italia; per Forza Italia la riforma della giustizia. Costruite senza uno spirito di condivisione di fondo con le forze politiche ma con un ricatto reciproco l’uno verso le altre. Queste riforme sono dannose, non c’è nulla di tangibile. Sono state costruite senza discussione, senza confronto. Molti dei loro governanti non sono d’accordo. Non hanno il polso del Paese. Lo stesso premierato sarebbe un ‘unicum’ in tutto il mondo, l’elezione diretta del Presidente del Consiglio, il Parlamento asservito al Presidente del Consiglio. Fratelli d’ Italia vuole incidere sulla costituzione visto che i suoi antenati ( MSI) non erano tra i firmatari. Anche l’autonomia differenziata fatta senza risorse (non ci sono riforme a costo zero) rischia di peggiorare la situazione”.
Per quanto riguarda il premierato Alfieri teme un vulnus democratico:” Il premierato è un baratto tra la Lega e Fratelli di Italia a danno dei cittadini italiani. Il premierato non funziona perché fa saltare l’equilibrio dei poteri. Il premier eletto si porta dietro tutti i parlamentari e quindi fa saltare l’equilibrio tra potere esecutivo e legislativo ma fa saltare anche il Presidente della Repubblica che è stato garante della coesione nazionale nella costituzione. Significa indebolirlo in una fase di crescente polarizzazione politica; togliere una figura in cui gli italiani si sono riconosciuti”.
Alfieri è critico anche sulle ragioni vere che sottendono all’approvazione della riforma sull’autonomia differenziata: ”La legge Calderoli cerca di portare qualche soldo in più ai governatori leghisti ma spacca il Paese, aumenta le diseguaglianze; crea 20 sistemi diversi, aumenta la burocrazia, complica la vita al Paese; non a caso Confindustria è contraria. Rischia di saltare la coesione sociale del Paese. Infatti i vescovi italiani sono preoccupati. Hanno espresso la loro contrarietà. Pensare di dare il commercio internazionale alle singole regioni è una follia. Ma facciamo fatica come Italia ad andare in Europa, all’estero a farci rispettare e poi ci facciamo rappresentare da Abruzzo o Molise ? Per non parlare dell’istruzione. Se cè qualcosa che ha a che fare con l’identità di un Paese, è proprio la lingua, che deve rimanere a livello nazionale. Per i Comuni è diverso, bisogna rafforzarli, dare più funzioni perché sono ad un livello più vicino ai cittadini, funzioni e risorse”.
Conclude il deputato Guerini:” Due riforme pessime che non fanno gli interessi degli italiani e che noi combatteremo fino in fondo e chiediamo a tutti di firmare i referendum abrogativi. Il referendum sull’autonomia differenziata ha avuto più di un milione di firme raccolte in pochi mesi. Ciò significa che ci sono parecchi punti interrogativi da parte dei cittadini su queste riforme. Dovremo continuare a spiegare perché non va bene non per opporci al centrodestra ma per opporci ad una riforma che fa indietreggiare il Paese invece di migliorarlo. La battaglia dei referendum è impegnativa ma è una bella sfida per il Partito Democratico. Abbiamo tre anni di tempo per costruire l’alternativa al Governo Meloni”.
Sabrina Grilli