Sul Lodigiano bufera di grandine. Coldiretti stima i danni di questo 2016

Il forte temporale che ieri si è abbattuto sul Cremasco altro non era che lo strascico di quello verificatosi nel Lodigiano poco prima.

“Una notte d’inferno” così Carlo Rancati, 53 anni, agricoltore di Corno Giovine ha descritto la bufera di vento, grandine e acqua che fra l’una e le due di oggi si è abbattuta nel basso lodigiano.

La bufera ha arrecato danno soprattutto alle colture, tanto che la “Coldiretti” ha già mobilitato i propri tecnici per raccogliere le segnalazioni. Secondo le prime rilevazioni della ci sono stati danni al mais e alla soia, oltre a danni ai tetti e alberi secolari abbattuti. In alcune aree la grandine ha spianato quasi il 100% del raccolto. Nella fascia investita dalla bufera si trovano circa 30 aziende agricole.

“Da gennaio a oggi – ha spiegato la ‘Coldiretti’ regionale – la Lombardia è stata colpita da oltre dieci tempeste di grandine e la stima dei danni sfiora ormai i dieci milioni di euro, di cui più della metà in provincia di Bergamo, dove anche stanotte sono caduti chicchi grossi come nocciole. Negli ultimi dieci anni – ha continuato ‘Coldiretti’ – in Italia a causa del maltempo ci sono stati circa 14 miliardi di euro di danni all’agricoltura”.

“Questa notte – ha raccontato Rancati – abbiamo visto il cielo nero, le nuvole, poi le luci dei lampi, quindi si è alzato il vento fortissimo, è iniziata la pioggia ed è arrivata la grandine. Sono corso fuori per andare a controllare il campo, ma è stato terribile: al posto dell’asfalto le ruote hanno trovato 15 centimetri di ghiaccio e il vento era così forte che mi spostava la macchina. Era un inferno. Ho visto querce sradicate a terra. Non rotte. Proprio strappate via dal vento con tutte le radici. Impressionante. Eppure quest’anno pareva finita. Non c’erano più grandi caldi. Non ce l’aspettavano. In primavera avevamo beccato una grandinata, ma il mais era giovane e si era ripreso. Adesso proprio non so”.