Cronaca

Tpl verso nuova gara: ci sarà
anche il biglietto a fascia oraria

L'Agenzia Cremona-Mantova avvia le procedure di gara per il servizio autobus, gestito da Arriva e Autoguidovie, con nuove corse e tariffe; conclusione prevista entro fine 2026.

Traporto pubblico locale

Una diversa distribuzione delle corse degli autobus e un diverso sistema di tariffe: dopo oltre 10 anni dall’ultima gara per l’assegnazione del servizio, gestito in provincia di Cremona da Arriva e Autoguidovie, l‘Agenzia del Tpl del Bacino Cremona – Mantova, ha avviato le procedure di gara che si concluderanno entro la fine del 2026.

In questo scorcio di 2025 è in corso la fase delle osservazioni da parte degli enti locali provinciali ma anche delle parti sociali. A inizio ottobre la bozza di Programma dell’Agenzia è stata presentata a Cremona, nei giorni scorsi invece a Mantova, dove ha incassato le critiche del Comune capoluogo per una previsione di rialzo delle tariffe di circa il 25%. Per ora è solo ipotetica in quanto le risorse a disposizione del trasporto pubblico su gomma saranno decise dalla Regione con il Pef e non sono ancora note.

Per Cremona, come spiega Maurizio Rossi presidente in scadenza dell’Agenzia, la buona notizia sarà poter usufruire di un numero di Km superiore di circa 600.000 l’anno, rispetto all’attuale contratto, per il trasporto urbano e interurbano, grazie a una diversa contabilizzazione. “Questo potrà avere ricadute positive sull’utenza, con maggiori servizi”, afferma Rossi, che ha parlato anche di come cambieranno le reti del Tpl: oltre alla colonna portante che resta il servizio su rotaia e i servizi RLink (il collegamento principale con Milano, da Crema), vengono istituite tre reti con una diversa frequenza delle corse. Una all’ora per la rete primaria, quella con maggiore affluenza; una ogni due ore per la secondaria; un numero esiguo di corse per la rete terziaria, quella in cui ricadono i comuni più decentrati rispetto alla rete viaria principale.

Per Cremona e Crema è presto per dire come sarà riorganizzato il servizio, sono i Comuni infatti a contrattare direttamente le modifiche con chi si aggiudicherà la gara. Rispetto a Mantova il rinnovamento del parco mezzi nella nostra provincia è molto avanzato: 26 bus elettrici e uno ad idrogeno a Cremona città,  contro i 9 elettrici e i 20 a metano della città virgiliana; a Crema 4 i bus elettrici. Per l’interurbano, i 26 bus della provincia di Mantova sono a metano mentre in provincia di Cremona ci sono 45 mezzi a metano, 8 ibridi e 13 elettrici.

Altro elemento di novità presentato dall’Agenzia riguarda il sistema delle tariffe. Ci si potrà muovere a Cremona e nei  comuni confinanti con un unico biglietto mentre tra Cremona e centri a media distanza (una ventina di km, ad esempio Pizzighettone) saranno messi a disposizione titoli di viaggio denominati Ivov, validi entro una determiata fascia oraria; e poi ci saranno altre tipologie di biglietti: validi in tutta la provincia, all’interno del bacino Cremona-Mantova  e in Regione.

Obiettivo delle novità che verranno introdotte è anche realizzare una forma di fidelizzazione della clientela (leggasi: recuperare l’evasione che si attesta attorno al 10 – 15%) tenendo conto che il 35% dei costi del traporto pubblico è coperto da biglietti e abbonamenti; il 65% dalle risorse pubbliche.

Problema da non sottovalutare nei prossimi anni, quello della possibilità che le scuole superiori della provincia adottino la settimana corta su 5 giorni: “E’ essenziale che, se questo avverrà, avvenga per tutti gli istituti scolastici, per dare modo alle aziende di organizzare il servizio e recuperare i mezzi necessari”, afferma Rossi. Prevedibile che questo sarà un tema caldo per i futuri gestori.

Tra i partecipanti all’incontro a Mantova qualche giorno fa, anche la delegazione cremonese della Cgil Trasporti con il segretario di categoria Giacomo Morabito: “Più che di parlare di futuro, l’Agenzia ha illustrato quanto fatto nel 2024, assicurando che prima che prima che venga pubblicato il bando ci sarà un altro incontro.

“Noi abbiamo fatto presente innanzitutto la necessità di tutela dei posti di lavoro e abbiamo ribadito che dovrebbe essere l’Agenzia del Tpl e non le aziende ad eseguire i controlli dei carichi (quanti passeggeri sulle singole corse, ndr) e questo dovrebbe essere inserito nel bando. Abbiamo evidenziato i carichi eccessivi di alcune linee e quindi la necessità di un bilanciamento con quelle meno frequentate, soprattutto per una questione di sicurezza dei passeggeri”.

Non sono mancate le rivendicazioni sulla necessità di più personale e di accordi di 2° livello per migliorare le condizioni di lavoro del personale e riconoscere gli sforzi fatti durante il periodo del Covid.

Giuliana Biagi

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...