Scuole

Educare all'affettività, a scuola
dialogo intergenerazionale

Un progetto dedicato all’educazione  all’affettività e alla prevenzione della violenza di genere, ma con un approccio pensato da giovani per i giovani. E’ quello a cui parteciperanno 600 studenti di tre istituti superiori di Crema, Munari, Galilei e Sraffa.

Il primo incontro ha coinvolto gli studenti del Munari, il 9 dicembre lo Sraffa e l’11 dicembre il Galilei, grazie ad una proposta dell’area medica sanitaria di Volunteers, la prima rete di volontariato giovanile d’Italia che affronta temi sensibili come disturbi del comportamento alimentare e, quest’anno, il tema della prevenzione della violenza di genere, con un approccio paritario molto apprezzato dagli adolescenti.

“Una collaborazione che portiamo avanti dall’anno scorso – spiega Antonio Tiralosi, responsabile di Volunteers Med area medico-sanitaria – e che speriamo di portare avanti anche negli anni a venire, perché tematiche come l’educazione all’affettività e la violenza di genere sono tematiche che nascono da un forte disagio giovanile. In una società che, diciamo, accelera, va veloce e che sempre meno ha il tempo di prendersi cura di tematiche così delicate, è importante per noi e ovviamente per gli specialisti che ci affiancano, comprendere quanto il divario generazionale e quanto soprattutto la testa di ciascuno possa funzionare in modo diverso”.

L’obiettivo è creare un dialogo intergenerazionale e intragenerazionale, un’associazione di volontariato di ragazzi, studenti di medicina, che garantendo profondità scientifica, rigore e una comunicazione realmente efficace per questa fascia d’età, si rivolge a studenti poco più giovani di loro, in questo caso gli studenti cremaschi.

“E’ da questo – ha concluso Tiralosi – solo dal dialogo  che può nascere la consapevolezza e quindi coprire quel vuoto da cui nasce la violenza con consapevolezza e strumenti emotivi nuovi”.

Sabrina Grilli

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