Cronaca

Concluso il progetto
Re.Qu, reti di quartieri

Le interviste alla web radio di Alessio e Davide, i giochi di ruolo di Igor, il laboratorio degli acquerelli di Sara e Chiara poi giocoleria, l’albero dei desideri, il Giardino degli incontri, le costruzioni con i lego, i gessetti, foto, video e una fantastica merenda a base di nutella, tramezzini, patatine e bibite calde e fredde.

E’ stato un bel pomeriggio di giochi, attività, ma soprattutto di comunità quello che si è tenuto al Campo di Marte sabato pomeriggio 29 novembre dalle 14.30, favorito anche dal sole che ha mitigato le temperature gelide di questi giorni.

“Quartieri in fiera”, così è stato denominato l’evento, è stata un’occasione per ritrovarsi, per conoscere le azioni e gli esiti del progetto Re.Qu. in uno spazio significativo per la città, un parco cittadino, simbolo e sintesi dei tanti parchi periferici in cui si sono vissuti tanti momenti insieme. “Quartieri in Fiera” è stato organizzato come conclusione del progetto Re.Qu. Reti di Quartiere selezionato dal Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, promosso dalla cooperativa Igea e finanziato da “Con i bambini – impresa sociale”.

E’ durato circa tre anni con la finalità di rafforzare e rendere più coesa la comunità educante per poter intervenire sulle fragilità di minori e adolescenti, rispondere ai loro bisogni emergenti contrastare la marginalità e l’esclusione sociale, insieme alla povertà educativa e dispersione scolastica.

Un pomeriggio di festa a cui hanno partecipato, oltre ai referenti partner del progetto, anche tante famiglie con bambini e adolescenti che si sono lasciate coinvolgere dalle diverse attività ludiche organizzate, dislocate nei vari stand allestiti nel cuore del parco.

Alessio, un ragazzo che aveva partecipato al laboratorio di web radio tenutosi anni fa alla scuola media di Ombriano, ha raccolto le testimonianze, nelle sue interviste, di alcuni responsabili del progetto Re.Qu. Luisa Scartabellati della Cooperativa Igea e Alberto Fusar Poli di Acli, che hanno raccontato la storia del progetto, le sue finalità e alcune attività nei quartieri periferici i Parchetti di Sera, del martedì, mercoledì e giovedì.

Spazio poi a Davide, speaker radiofonico di Radio Immaginaria che ha aperto i microfoni dialogando con un gruppo di giovani e adolescenti.
Apprezzatissime le proposte della giocoleria rivolte ai piccoli ma anche ai genitori che si sono cimentatati, con notevole impegno, nel fare ruotare piatti di plastica sostenuti da un bastoncino; ma anche i giochi di una volta dei gessetti a terra, le costruzioni e i laboratoti dei lego, i nastri e il laboratorio delle emozioni, espresse con acquerelli dai colori naturali fatti con il succo di verdure e spezie, (barbabietola per il rosso, curcuma per il giallo, caffè per il marrone, gli spinaci per il verde e l’alga spirulina per il blu)

Sullo sfondo un video dove scorrevano le immagini dei momenti più significativi del progetto, corsi e attività svolte in questi tre anni, una mostra fotografica con tante foto, istanti immortalati come un album di ricordi da sfogliare.
Per finire, l’albero dei desideri: appesi ad un albero disegni o scritte in cui ciascun partecipante poteva esprimere i propri desideri.
Un gesto semplice ma coraggioso di chi si è messo in gioco regalando e rivelando agli altri una parte intima di sé, i propri desideri, i propri sogni e la bellezza del condividere e dello stare insieme.

“Il progetto è andato molto bene – ha detto Alberto Fusar Poli, Presidente di Acli Crema – e abbiamo voluto, in questa festa conclusiva del progetto, riprodurre e proporre anche al resto della cittadinanza le attività fatte grazie al progetto Re.Qu. soprattutto pensando all’estate, ai Parchetti di sera. Le persone che sono intervenute oggi, grandi e piccoli, hanno potuto risperimentare le attività fatte e rivivere il clima che il progetto ha potuto portare in termini di relazioni, di collaborazioni e di voglia di fare qualcosa insieme”.

“Abbiamo avuto modo di constatare nel tempo – ha proseguito Veruska Stanga, Direttrice Consultorio Diocesano famigliare Insieme – le ricadute positive del progetto sia sui ragazzi, sia sui bambini, che sulla comunità adulta. Oggi, attraverso le proposte, abbiamo cercato di coinvolgere i bambini e gli adulti su alcune riflessioni ad esempio: quali sono i desideri rispetto alla mia comunità, al mio spazio, come lo vorrei ricostruire anche attraverso un laboratorio di costruzioni piuttosto che con dei fogli dove scrivo, qual’è la cosa che mi piacerebbe fare. Ecco, siamo stati molto in queste dimensioni di costruzione di idee, di rafforzamento dei desideri e di proposte rispetto alla comunità in cui siamo e la comunità che vorremmo costruire insieme”.

“Questa progettualità – ha concluso Alberto Fusar Poli – ha permesso di rafforzare una modalità di lavoro insieme tra le realtà del Terzo settore, il Comune ma anche con i diretti beneficiari, gli abitanti dei quartieri che, attraverso il progetto, sono diventatati protagonisti del loro fare; abbiamo scoperto tante risorse che ci permetteranno di lavorare molto insieme, anche in futuro”.

Pensiero condiviso da Veruska Stanga: “Anche io credo che questo sia un valore aggiunto che porteremo avanti attraverso le attività non solo di questo progetto ma anche come stile di lavoro, della costruzione insieme di una comunità che viviamo e che vogliamo sempre di più fare nostra; questa dimensione dello stare insieme e del condividere è un elemento che ci porteremo nei prossimi anni, nei progetti”.

 

 

 

 

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