Ricercare la vita:
al Lions l’attività del SOIC
Una serata per far conoscere l’attività del SOIC (Squadra Operativa di Intervento Cinofilo), associazione di volontariato nata nel 2019 con finalità solidaristiche, civiche e di utilità sociale, quella organizzata dai Lions Club Pandino Gera d’Adda Viscontea e dal Lions Club Pandino Il Castello, presieduti rispettivamente da Selene Antonella Ogliari e da Dario Dendena.
Il gruppo SOIC, presieduto da Paolo Gionfriddo, ha sede a Casale Cremasco ed è specializzato in interventi di protezione civile volti alla ricerca di persone scomparse, con l’utilizzo di cani molecolari. Cinque i cani certificati in dotazione al SOIC, tre dei quali presenti alla serata: Neve (lupo cecoslovacco), Azuba e Kalinda Sharma (Pastori delle Alpi Apuane), quest’ultima la più giovane certificata, oltre a due meticci provenienti dal canile a seguito di sequestro, in quanto addestrati per combattimenti.
Oltre ad attività di protezione civile ordinarie, come il monitoraggio e contenimento del rischio idraulico per il Serio, sono state svolte numerose missioni di ricerca persone su allerta della regione dalla trentina di volontari del SOIC, in collaborazione con le Forze dell’Ordine. Il SOIC prepara anche atleti per il campionato italiano di Mantrailing Sportivo, un’attività agonistica che simula la ricerca di dispersi. La prossima gara è in programma il 14 dicembre a Calusco d’Adda.
Alla serata hanno partecipato, oltre ai presidenti dei Lions che hanno organizzato l’evento, anche diversi rappresentanti di altri club di servizio, come Andrea Goldaniga per il Crema Gerundo e Vittoria Guariniello per i giovani del Leo Club. A fare da relatore è stato l’avvocato Giancarlo Sala, educatore, addestratore e istruttore cinofilo ENCI (Ente Nazionale della Cinofilia Italiana) e CIS (Cinofilia Italiana Sportiva).
Sala è giudice di mantrailing sportivo e formatore di giudici, oltre che campione e vice campione italiano di mantrailing sportivo taglia L-XL, con due ex cani morsicatori adottati dopo un sequestro. È operativo con i cani Neve e Azuba, protagonisti anche nel corso della serata, dal titolo significativo “… dove ti porta il naso”.
In rappresentanza del SOIC, oltre a Sala, anche Mara Bellini, operativa con il cane Kalinda Sharma, campionessa italiana di mantrailing sportivo taglia S-M, e la volontaria Anna Pezzotta. Nella sua relazione, l’avvocato Sala ha sottolineato l’importanza del binomio istruttore-cane, poiché occorrono circa 15-18 mesi di addestramento per giungere alla certificazione operativa, anche se le esercitazioni non finiscono mai, proseguendo almeno una volta a settimana.
La difficoltà, ha ricordato Sala, sta proprio nel rapporto con l’istruttore: “Se il cane percepisce anche solo un briciolo di tensione da parte dell’operatore, non lavora, da segnale che l’odore non c’è più, e magari invece c’è”. Prendendo l’odore di una persona, il cane esclude in un nanosecondo tutti gli altri e va a cercare la persona: e la cosa sconvolgente è proprio legata al tempo (meno di un secondo) che l’animale impiega per individuare l’odore della persona da ricercare, escludendo tutto ciò che sta intorno. Difatti è stato detto dallo stesso avvocato Sala, i cani possiedono più di 200mila recettori olfattivi, rispetto ai circa 5mila degli esseri umani.
Ma la ricerca olfattiva non è solo straordinariamente utile in caso di ricerca di persone scomparse o disperse (in questo caso però si utilizzano altre tipologie di cani, definiti da maceria), ma offre numerosi benefici anche allo stesso animale: dalla stimolazione mentale e fisica, alla possibilità di poter scaricare l’energia accumulata mantenendo il cane attivo (questo, soprattutto per gli animali problematici).
La ricerca olfattiva poi permette al cane di esprimere l’istinto di esplorazione e scoperta, oltre al rafforzamento del legame con il proprietario e ad esperienze gratificanti, perché l’animale associa la ricerca a momenti di gioia e ricompensa, com’è stato specificato nel corso della dimostrazione, che ha coinvolto gli ospiti della serata, sia all’interno, che negli spazi esterni del ristorante Rosary di Quintano.
Una curiosità ha suscitato l’ilarità dei presenti, a metà tra il messaggio sociale e la battuta: “Più puzza, meglio è”. Ma c’è un senso pratico: in caso di ricerca di persona scomparsa, se c’è la possibilità di far sentire al cane l’odore di capi di abbigliamento o effetti personali indossati dalla persona scomparsa e non ancora sottoposti a lavaggio, è meglio perché il cane ne può percepire la traccia da seguire in maniera più chiara.
La presenza dei tre cani e il racconto dei volontari SOIC ha suscitato ammirazione e complimenti da parte dei presenti, che hanno avuto la possibilità di conoscere la realtà operativa del SOIC, aperta anche al contributo di tutti. Per saperne di più, seguire i profili social “soic_unitacinofila” (Insatagram) e Soic Unitacinofila (Facebook) attraverso i quali l’associazione promuove la propria attività.
Ilario Grazioso