Aggressione sul bus, Piloni:
"Regione deve garantire sicurezza"
“L’aggressione ai controllori del bus nel tratto che attraversava la frazione di Nosadello di Pandino è un episodio grave, che deve riportare l’attenzione sulla sicurezza del trasporto pubblico, anche sul servizio della cosiddetta ‘gomma’, di cui si parla ancora troppo poco” così il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni commenta quanto accaduto ieri pomeriggio a bordo del bus Autoguidovie della linea San Donato Milanese – Crema.
“Il tema della sicurezza sui mezzi pubblici – ricorda Piloni – è già stato oggetto di confronto tra società di trasporto, sindacati e Prefettura. Durante un recente incontro è stata individuata una possibile soluzione: l’installazione di barriere antintrusione a protezione dei conducenti, per prevenire episodi di aggressione o colluttazione. Tuttavia, nonostante la loro utilità sia riconosciuta da tutte le parti coinvolte, le aziende non riescono a procedere con l’installazione a causa degli elevati costi e comunque non su tutti i mezzi”.
“Proprio oggi, in commissione Infrastrutture e Mobilità, durante il dibattito sulla legge regionale che regolamenta il trasporto pubblico, la maggioranza ha presentato un emendamento che prevede incentivi per strumenti tecnologici e integrati a tutela della sicurezza. Un passaggio giusto – osserva il consigliere dem – ma che rischia di restare lettera morta se, come sta avvenendo, non vengono stanziate risorse. Sul fronte della sicurezza la giunta lombarda sta facendo troppo poco, in particolare per quanto riguarda il trasporto su gomma”.
Piloni annuncia che presenterà nei prossimi giorni un’interrogazione per chiedere chiarimenti alla giunta e sottolineare come la questione della sicurezza non possa essere lasciata esclusivamente alle aziende.
“La sicurezza dei lavoratori e dei passeggeri – conclude Piloni – deve essere una priorità politica. Regione Lombardia, ad oggi, non ha previsto alcun finanziamento specifico per la sicurezza sui pullman: ha destinato risorse per le pensiline, ma nulla per la protezione del personale e degli utenti. Le body cam messe a disposizione coprono appena il 30% del personale. È necessario che, accanto al tema della sicurezza sui treni, anche quella sui bus entri finalmente nell’agenda della Regione”.