Dimissioni in maggioranza, Beretta:
"Sindaco e giunta presuntuosi"
Simone Beretta rincara la dose dopo le tensioni tra maggioranza e minoranza nel corso dell’ultimo consiglio comunale di Crema. Il consigliere cremasco di opposizione, non ha gradito le giustificazioni dell’Amministrazione comunale in merito alle dimissioni di alcuni membri della maggioranza nel corso di questi anni.
“Manca poco che sia responsabilità delle minoranze tutto quanto di negativo nel tempo è andato accadendo tra loro, in giunta e in maggioranza. – dice Beretta – Come se chi se ne è andato sbattendo la porta non avesse ben chiaro chi e che cosa stesse denunciando. Fatti politici. Derubricarli a fatti personali è risultato essere incongruente per il rispetto che si deve alle istituzioni. Banalizzare e nascondere la verità non è mai una buona cosa. La storia si scrive con gli atti. Non certo omettendo quello che non conviene politicamente”.
Il politico di “Noi Moderati”, ha deciso di effettuare un excursus approfondito dei nomi che hanno lasciato la maggioranza: “Partono malissimo con le dimissioni di Geraci. Una figuraccia del PD che poi lo porterà addirittura a farlo diventare il loro segretario. A seguire, dal primo consiglio comunale e per molto più di un anno intero risultò stridente il silenzio tombale dell’ex capogruppo del PD Bassi nell’ultima sindacatura della Bonaldi. Alla fine si dimetterà togliendosi qualche pesante sassolino nei confronti del sindaco, della maggioranza e del suo partito di riferimento che non lo avevano premiato facendolo diventare assessore”.
Beretta inserisce anche il rimpasto di giunta: “Bergamaschi costretto ed obbligato a metterci mano subendo ed applicando un pasticciato rimpasto deciso altrove dentro una “strada” indecifrabile. Si vede costretto a liquidare una persona per bene come Giossì che non potrà più tornare neppure a fare il consigliere comunale, peraltro eletto anch’esso con preferenze significative e a cambiare le deleghe alla Fontana, un ex assessora al bilancio da tanti apprezzata e la prima degli eletti della lista del PD.E poi lascia il consigliere Gramignoli che il sindaco non ha voluto in Giunta preferendogli al commercio Bordo, un disastro annunciato. E dopo Gramignoli se ne va anche il consigliere Nicardi della lista Crema Lab”.
“Sarebbe colpa della minoranza? – si chiede il consigliere – Vogliamo aggiungere che ad abbandonare il sindaco e la sua giunta anche diversi dirigenti a tempo determinato scelti sostanzialmente a chiamata diretta dal sindaco stesso. Colpa nostra o di una profonda e disattenta gestione del personale della Bonaldi prima e di Bergamaschi oggi e che nel tempo ha messo in crisi una struttura che fa quello che può? Troppa insipienza politico amministrativa di un’amministrazione oramai politicamente “commissariata’ e debolissima”.
“Non giudico le scelte personali – continua – ma le conseguenze politiche determinate dalla miopia di un PD che pur di occupare il potere si è circondato di liste civiche con candidature improbabili. Affermare che uno rinuncia per motivi personali, di studio o di famiglia, è come postulare che se fossero stati eletti in prima battuta non avrebbero accettato l’incarico o quel che è peggio prima o poi se ne sarebbero andati. Se non fosse che in campagna elettorale si erano impegnati a cercare, chiedere e raccogliere un consenso personale da rappresentare in sede istituzionale”.
“Negare da parte del sindaco e della sua maggioranza di sinistra – ha concluso il consigliere comunale – che tutto quello che è capitato da quando si sono insediati ad oggi non abbia rilevanza politica è fuorviante e preoccupante. Dimostra da parte loro un intimismo della politica che non commuove nessuno e li rende solo patetici davanti all’opinione pubblica”.