Rifiuti smaltiti come fertilizzanti
Denunciata impresa bresciana
Il compost illecito sarebbe stato utilizzato sui terreni agricoli di 17 comuni tra cui Crotta d’Adda, Sergnano, Fombio, Castelvetro Piacentino, Monticelli d’Ongina e Villanova sull’Arda.
I militari del Nucleo Carabinieri Forestale di Brescia e del N.O.R.M. della Compagnia Carabinieri di Verolanuova hanno eseguito il provvedimento emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale Ordinario di Brescia su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia con cui è stato disposto il sequestro preventivo dell’impianto di compostaggio ubicato a Ghedi in provincia di Brescia, e dei relativi macchinari e attrezzature utilizzate per la gestione illecita dei rifiuti.
Il provvedimento scaturisce da recenti accertamenti che ipotizzano modalità irregolari nella conduzione dell’impresa nell’arco di svariati anni. Una “professionale gestione illecita di rifiuti, consistente nell’offrire prodotti solo apparentemente trattati che in realta mantenevano natura di rifiuto”, spiegano i Forestali.
“In assenza di un reale mercato – contina la nota – l’azienda sosteneva i costi per la distribuzione del falso fertilizzante nei terreni agricoli della Lombardia e dell’Emilia Romagna che, come emerso dall’analisi di circa 6000 documenti di trasporto, sono ubicati in 17 comuni delle province di Brescia, Mantova, Cremona, Lodi e Piacenza (Brescia, Calvisano, Bagnolo Mella, Fiesse, Ghedi, Gottolengo, Montichiari, Leno, Montirone, Casalromano, Acquanegra sul Chiese, Crotta d’Adda, Sergnano, Fombio, Castelvetro Piacentino, Monticelli d’Ongina e Villanova sull’Arda).
Nel procedimento penale risulta iscritto il legale rappresentante della società per il reato di “attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti” nonché la stessa impresa, in applicazione della normativa sulla responsabilità amministrativa delle società prevista dal Decreto Legislativo n. 231 del 2001.
Come sempre in questi casi, fino al giudizio è vigente la presunzione d’innocenza.